Sulla Gurs n. 28/2020 il decreto che stanzia 4,7 milioni di risorse aggiuntive in tre anni. Sono 800 le start-up siciliane che potranno accedere all’agevolazione regionale
SPECIALE NATALE 2020
PALERMO – La pandemia ha paralizzato vari settori di produzione, ma non ha fermato la voglia di fare impresa dei giovani siciliani. Questo il messaggio di Gregory Bongiorno, vicepresidente con delega al credito e finanza di Sicindustria, a pochi giorni dalla pubblicazione del decreto del Presidente della Regione con il quale vengono approvate ulteriori agevolazioni in favore dei soggetti beneficiari di “Resto al Sud”.
L’agevolazione ha preso il via lo scorso 15 dicembre e consentirà alle start up dell’Isola di godere di un credito d’imposta aggiuntivo.
“Nonostante i blocchi e le difficoltà connesse alla crisi pandemica – commenta Bongiorno -, i giovani continuano a scommettere su se stessi. È per questo che sostenere le start up è una scelta non solo condivisibile, ma necessaria per garantire un futuro al nostro tessuto imprenditoriale. è una scelta vincente perché premia l’iniziativa imprenditoriale giovane. Si tratta, tra l’altro, di imprese già selezionate da Invitalia nell’ambito di ‘Resto al Sud’ e quindi che non necessitano di ulteriore istruttoria”.
In base ai dati di Invitalia, aggiornati ad ottobre 2020, complessivamente i progetti di start up o di sviluppo di impresa approvati sono 6.519. Di questi, sono 800 le neo imprese dell’Isola che, oltre ai fondi di ‘Resto al Sud’, potranno adesso accedere all’ulteriore agevolazione regionale. Il programma di incentivi, gestito da Invitalia, è destinato a chi ha un’età compresa tra i 18 e i 45 anni che finanzia nuove attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, fornitura di servizi alle imprese e alle persone, turismo, attività libero professionali, sia in forma individuale che societaria.
“Il regolamento pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione mette a disposizione 4.7 milioni di euro di risorse aggiuntive in tre anni – fanno sapere i vertici della Regione Sicilia -, accessibili sotto forma di credito d’imposta grazie ad una convenzione tra il Dipartimento Finanze e Credito dell’Assessorato dell’Economia e l’Agenzia delle Entrate”.
In particolare, i fondi disponibili ammontano a 1 milione di euro per l’anno 2020, 1.7 milioni di euro per l’anno 2021 e 2 milioni di euro per l’anno 2022, utilizzabili in compensazione con il modello di pagamento F24, da presentare esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. La domanda di contributo dovrà essere presentata tramite un’apposita istanza al Dipartimento Finanze e Credito dell’Assessorato dell’Economia dal 15 al 31 dicembre 2020 per l’anno in corso e dal 15 al 31 maggio negli anni successivi. Il credito d’imposta è misurato ad alcune voci di contribuzioni di spettanza della Regione (versate per ciascuno dei primi tre periodi di imposta decorrenti da quello di presentazione dell’istanza) quali l’addizionale regionale Irpef, la tassa automobilistica per gli automezzi di proprietà immatricolati in Sicilia e strettamente necessari al ciclo o per il trasporto in conservazione condizionata dei prodotti e, per ultimo, l’imposta di registro, ipotecaria e catastale e di bollo per l’acquisto di beni immobili ricadenti nel territorio regionale, connessi allo svolgimento dell’attività.