La rete di Messina Denaro: ad Agrigento 7 condanne e 2 assoluzioni: 22 anni a Falsone - QdS

La rete di Messina Denaro: ad Agrigento 7 condanne e 2 assoluzioni: 22 anni a Falsone

La rete di Messina Denaro: ad Agrigento 7 condanne e 2 assoluzioni: 22 anni a Falsone

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sabato 11 Gennaio 2025

Sentenza nel processo con rito ordinario derivante dall'inchiesta "Xydi", che ha coinvolto il mandamento mafioso di Canicattì.

Il Tribunale di Agrigento ha emesso la sentenza nel processo con rito ordinario derivante dall’inchiesta “Xydi“, che ha coinvolto il mandamento mafioso di Canicattì. Il verdetto, arrivato oggi, ha portato a sette condanne e due assoluzioni.

La condanna più severa è stata inflitta al capomafia Giuseppe Falsone, che dovrà scontare ventidue anni di carcere, due anni in meno rispetto alla richiesta del pubblico ministero della DDA di Palermo, Claudio Camilleri. Falsone, noto boss di Cosa Nostra arrestato a Marsiglia nel 2010, sarebbe tornato a comandare il mandamento mafioso grazie alla sua legale Angela Porcello, accusata di fare da tramite per la trasmissione di ordini e direttive all’esterno del carcere durante la detenzione al “41 bis”.

Le altre condanne

Oltre a Falsone, sono stati condannati altri sei imputati. Antonino Chiazza, presunto boss della Stidda, ha ricevuto una pena di ventinove anni. Ventotto anni sono stati inflitti a Santo Gioacchino Rinallo, ritenuto un affiliato di spicco della Stidda, mentre Pietro Fazio e Antonio Gallea, anche loro affiliati della stessa organizzazione, sono stati condannati rispettivamente a 18 e 22 anni di carcere. Tutti gli imputati sono residenti a Canicattì.

Un’altra condanna di rilievo è stata quella di Filippo Pitruzzella, un ispettore di polizia in pensione, che ha ricevuto una pena di dodici anni e un mese. Pitruzzella è stato accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, in quanto avrebbe fornito informazioni a Angela Porcello e al compagno mafioso Giancarlo Buggea. Nonostante la richiesta di 11 anni da parte della DDA, Pitruzzella ha sempre sostenuto di aver cercato di usare l’avvocato Porcello per catturare Matteo Messina Denaro, ex superlatitante di Cosa Nostra, su incarico dei servizi segreti.

Infine, la sentenza ha visto anche la condanna di Stefano Saccomando, accusato di favoreggiamento, che a un anno e sei mesi. La sua pena è stata sospesa. Saccomando, accusato di aver mentito agli inquirenti riguardo a minacce subite da parte di membri della mafia, è stato riconosciuto colpevole di favoreggiamento, ma senza l’aggravante mafiosa.

Le assoluzioni

In un altro risvolto del processo, l’avvocato Calogero Lo Giudice è stato assolto dalle accuse di aver aiutato la collega Porcello a falsificare un timbro su un ricorso per evitare l’arresto di un cliente. Assolto pure Calogero Valenti, accusato di favoreggiamento.

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