A vent’anni dalla riforma, sistema ancora incompleto. Schifani: “Sbloccati 230 milioni, sprint sugli investimenti”
PALERMO – “Il raggiungimento di questo obiettivo rappresenta un passo significativo per la Sicilia”. Sono le parole con cui Renato Schifani ha annunciato l’adempimento da parte della Regione della cosiddetta condizione abilitante 2.5, relativa alla pianificazione aggiornata degli investimenti necessari nel settore idrico e delle acque reflue.
L’interlocutore, in questo caso, è direttamente l’Unione europea, la principale fonte di finanziamento su cui l’isola può contare per cercare di rimettere in sesto una situazione che, come risaputo, è fortemente deficitaria. La nota di Palazzo d’Orleans sottolinea come il via libera della Commissione europea consente di sbloccare risorse per oltre 230 milioni destinati al miglioramento dei servizi in Sicilia. “Questo sblocco di fondi europei ci permetterà di avviare progetti prioritari attesi da tempo per la modernizzazione delle infrastrutture regionali”, ha detto il presidente della Regione, che non ha mancato di fare i complimenti a quanti hanno lavorato per far sì che il risultato venisse portato a casa.
“Abbiamo coordinato un lavoro complesso per garantire una pianificazione efficace degli investimenti nel settore idrico, ma il nostro impegno è stato premiato – ha proseguito –. Un risultato che testimonia anche l’efficace coordinamento e la piena sintonia tra Regione, Commissione europea e Presidenza del Consiglio…