Reti idriche in Sicilia, si muovono i privati - QdS

Acqua, si muovono i privati: Siciliacque e Iren puntano alle reti idriche siciliane

Acqua, si muovono i privati: Siciliacque e Iren puntano alle reti idriche siciliane

Antonio Giordano  |
mercoledì 07 Giugno 2023

Intanto, i capoluoghi dell'isola agli ultimi posti nella classifica di Legambiente sugli Ecosistemi urbani.

I grandi gruppi si affacciano nel mercato delle reti idriche in Sicilia smuovendo un mercato che per anni è stato abbastanza statico e che ha presentato diverse criticità negli anni come mostrano le classifiche nazionali. Due operazioni negli ultimi giorni possono fare pensare che si sia aperto un risiko nel settore con l’arrivo di due player nazionali.

Reti idriche in Sicilia, Italgas punta a Siciliacque

La prima è la presentazione dell’offerta vincolante che è stata presentata da Italgas per rilevare le partecipazione dei francesi di Veolia in alcune società attive nel servizio idrico di Campania, Lazio e Sicilia.

Proprio in Sicilia la trattativa riguarda la cessione della parte privata di Siciliacque, la concessionaria della Regione Siciliana che gestisce 2 mila chilometri di rete e che serve 1,7 milioni di cittadini. L’operazione, che era stata comunicata a metà marzo e che adesso vede l’offerta vincolante, prevede l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Acqua S.r.l. che a sua volta detiene direttamente il 98,5% del capitale sociale di Idrosicilia S.p.A. e, indirettamente, il 75% del capitale sociale di Siciliacque S.p.A. Un giro di quote societarie che permetterebbe a Italgas di entrare in un nuovo mercato che è quello idrico. La società ha come socio di riferimento al 26% la Cassa Depositi Prestiti (controllata dal ministero dell’Economia), quindi Snam con il 13% delle quote.

A Enna arriva Iren

E qualcosa si muove anche a Enna, dove Iren – la Spa italiana che opera come multiservizi, in particolare nella produzione e distribuzione di energia elettrica, nei servizi di teleriscaldamento, nella gestione dei servizi idrici integrati, dei servizi ambientali e tecnologici – ha acquisito la maggioranza di AcquaEnna.

L’operazione è avvenuta tramite Ireti S.p.A., controllata interamente da Iren S.p.A., che ha acquisito dal socio COGEN S.p.A., socio costruttore di AcquaEnna S.c.p.A., la quota del 2,367% del capitale sociale di AcquaEnna portando la quota di partecipazione di Ireti, già presente nella compagine societaria, al 50,867% consentendo il consolidamento. AcquaEnna, gestisce il servizio idrico in tutti i comuni della Provincia di Enna dal 2004 a seguito dell’aggiudicazione di una procedura di gara che ha garantito l’affidamento del servizio alla compagine societaria allo scopo costituita, fino al 2034. La società serve complessivamente circa 177 mila abitanti. L’operazione, già prevista nel piano industriale, ha un Ebtida atteso nel 2023 di circa 9 milioni di euro.

La classifica di Legambiente

Le città capoluogo della Sicilia, secondo l’ultimo rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente, occupano gli ultimi posti nella classifica che raccoglie i 105 capoluoghi italiani e che tiene conto di 18 indicatori, distribuiti in sei aree tematiche: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia.

ùLa città migliore è Agrigento che è al 58°, poi Trapani 61°, Ragusa 66°, Enna 80°, Caltanissetta 90°, Siracusa 96°, Messina 98°, Palermo 104°, Catania 105°. Sull’indicatore che riguarda l’efficienza delle reti idriche e che calcola la differenza percentuale tra l’acqua immessa in rete e quella dispersa Trapani è in vetta in Sicilia (per meno dispersioni) al 39°, poi Caltanissetta 59°, Enna 60°, Palermo 67°, Ragusa 71°, Messina 83°, Agrigento 89°, Siracusa 98°, Catania 100°.

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