Ricerca, insetti e fiori comunicano tra di loro tramite “scie profumate” - QdS

Ricerca, insetti e fiori comunicano tra di loro tramite “scie profumate”

redazione

Ricerca, insetti e fiori comunicano tra di loro tramite “scie profumate”

sabato 11 Luglio 2020

Lo studio dell'Università di Pisa ha spiegato le strategie che regolano l'impollinazione
Ogni fragranza invia un differente messaggio olfattivo,attirando specie diverse

ROMA – Non solo con forme e colori, fiori e insetti “comunicano” anche attraverso il profumo secondo strategie ben precise, specializzate o generaliste. In pratica, quanto più i profumi sono semplici e costituiti da poche componenti aromatiche quanto più sono rivolti ad una determinata categoria di impollinatori, se invece la fragranza dei fiori ha un bouquet più complesso il messaggio olfattivo attirerà indistintamente una vasta gamma di insetti. La scoperta di questo linguaggio dei fiori arriva da uno studio realizzato all’Università di Pisa e pubblicato in un articolo sulla rivista “Basic & Applied Ecology”.

I ricercatori dei dipartimenti di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali e di Farmacia hanno condotto la sperimentazione su quindici specie di fiori spontanei e i relativi impollinatori, come api, bombi, ditteri e farfalle. Le strisce di fiori spontanei sono state allestite adiacenti alle coltivazioni nei campi sperimentali di frumento in agroecosistemi e in laboratorio è stata effettuata l’analisi chimica dei composti volatili. Queste strisce, definite comunemente “wildflower strips”, servono infatti per la sopravvivenza di tutti quegli insetti impollinatori oggi sempre più rari. I fiori specialisti hanno infatti determinati insetti come “vettori” del polline, opportunamente attratti da profumi a loro dedicati, che a loro volta si sono co-evoluti mutualisticamente sviluppando “tomentosità”, cioè pelurie, per il trasporto del polline ed apparati boccali allungati per raggiungere il nettare nelle corolle semichiuse o particolarmente allungate. I fiori generalisti invece non selezionano gli insetti accettando gran parte degli impollinatori il che però impedisce loro di massimizzare l’efficienza del trasferimento del polline perché in gran parte dei casi è trasportato anche su fiori di specie diverse. “Capire queste particolari interazioni – ha dichiarato il ricercatore Stefano Benvenuti – significa difendere la biodiversità e, in ultima analisi, preservare anche la bellezza dei paesaggi rurali che ci circondano”.

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