Il nuovo progetto di ricerca mira a individuare le cellule responsabili dei diversi tipi di tumore e schedarle.
Quando il cellulare è inutilizzato, ad esempio di notte, si può contribuire mettendolo in carica a dare potenza alla ricerca in campo medico. E’ il perno su cui poggi il nuovo progetto di Fondazione Vodafone e Fondazione Airc, che tornano a unire le forze per la lotta contro i tumori.
Tutto ruota attorno all’app DreamLab, lanciata da Fondazione Vodafone due anni fa. E l’assunto è che la potenza di calcolo degli smartphone è una risorsa inutilizzata durante la notte ma invece serve per velocizzare i tempi della ricerca. Quando lo smartphone è inutilizzato e collegato alla rete elettrica, DreamLab scarica piccoli pacchetti di dati e li restituisce ai ricercatori una volta elaborati, dando un supporto attivo alla ricerca che stanno svolgendo.
Il nuovo progetto di ricerca di Airc mira a individuare le cellule maggiormente responsabili dei diversi tipi di tumori: ognuna viene schedata e ne viene tracciato un identikit per individuare le più pericolose e colpirle. “L’obiettivo è la caratterizzazione dell’ecosistema tumorale e delle relazioni tra sistema immunitario e cellule tumorali- spiega Massimiliano Pagani, responsabile laboratorio di Oncologia Molecolare e Immunologia dell’istituto Ifom di Milano – per velocizzare i tempi occorre un’elevata potenza di calcolo, quindi il contributo di tutti i ‘dreamers'”.
L’approccio del calcolo distribuito riduce drasticamente il tempo per l’analisi di grandi quantità di dati. Nel progetto si prevede di utilizzare circa 2.400.000 ore di calcolo sui cellulari: se con un computer con un processore a “otto core”, attivo 24 ore su 24,sarebbero necessari circa 12.500 giorni, con una rete di 1.000 smartphone, attivati 6 ore a notte, si riduce di circa 30 volte. “A partire dal lancio in Italia, DreamLab ha avuto una diffusione straordinaria—conclude Adriana Versino, consigliere delegato di Fondazione Vodafone Italia Sono 1,4 milioni i dreamers nel mondo, un quarto è italiano”. Dopo aver scaricato DreamLab dallo store, si potrà scegliere quanti dati di rete mobile o Wi-Fi donare alla ricerca.