Proseguono le ricerche dei dispersi del naufragio dello yacht Bayesian, avvenuto al largo di Porticello (Palermo) nella notte tra il 19 e il 20 agosto. I sommozzatori dei vigili del fuoco sarebbero riusciti a raggiungere lo scafo e ad aprire la vetrata di un salone che era chiusa.
Lo conferma l’Adnkronos, che specifica anche che gli esperti del nucleo speleo-sub starebbero già mettendo a punto le procedure per entrare in sicurezza e procedere alle operazioni previste per ritrovare i sei dispersi. Tra loro, ricordiamo, l’imprenditore milionario britannico Mike Lynch e la figlia Hannah di 18 anni, il presidente della Morgan Stanley International Jonathan Bloomer, il legale di Lynch Chris Morvillo e la moglie Neda.
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Ricerche dei dispersi del naufragio di Porticello, come procede
“Al momento non risultano tracce di inquinamento da idrocarburi“. Queste le parole della Guardia costiera, a cui sono state affidate le indagini sul tragico evento in mare. Sono impegnate nella ricerca dei dispersi 5 motovedette della Guardia costiera di Palermo, Termini Imerese e Porticello, un elicottero della Base aeromobili Guardia costiera di Catania, i sommozzatori dei nuclei Subacquei Guardia costiera di Napoli e Messina, con l’ausilio di un veicolo subacqueo a controllo remoto (Rov – Remotely Operated Vehicle) e del personale dell’unità navali e speleo sub dei vigili del fuoco, di un elicottero dell’Aeronautica militare e dei carabinieri.
Il coordinamento delle operazione è del 12° Centro secondario di soccorso marittimo (Mrsc – Maritime Rescue Sub Center) della Guardia costiera di Palermo spiega: “Vanno avanti senza sosta le ricerche dei 6 passeggeri tuttora dispersi, con i sommozzatori che stanno valutando la fattibilità per entrare in sicurezza nel relitto – spiegano dalla Capitaneria di porto -, operazione resa complicata dalla profondità e dalla posizione dello scafo adagiato sul fondale a circa 50 metri, a mezzo miglio dal porto di Porticello”.
Quasi come la Concordia
I soccorritori attivatisi dopo il naufragio del Bayesian, descrivendo la scena testimoniata al largo di Palermo, richiamano immagini tragiche risalenti a un evento impresso nella memoria collettiva: la strage della Costa Concordia.
Queste le parole: sembra “uno scenario da Costa Concordia ma in piccolo” dove è complicato “avanzare a causa di ostacoli e spazi molto ridotti”. I vigili del fuoco del gruppo speleosub scendo due per volta e possono restare in profondità, a 50 metri circa, dove si trova lo scafo, per non più di 12 minuti. Poi devono risalire.
