Riciclaggio, nel 2021 oltre 9mila le operazioni sospette in Sicilia - QdS

Riciclaggio, nel 2021 oltre 9mila le operazioni sospette in Sicilia

Roberto Pelos

Riciclaggio, nel 2021 oltre 9mila le operazioni sospette in Sicilia

venerdì 29 Aprile 2022

Uif (Bankitalia): “A Trapani e Siracusa le quote più alte di bonifici da Paesi a fiscalità privilegiata”. A livello provinciale la maggior parte sono arrivate da Palermo, Catania e Messina

ROMA – In Sicilia, nel corso del secondo semestre del 2021, sono pervenute 4.425 segnalazioni di operazioni sospette nell’ambito del riciclaggio, di meno rispetto alle 4.858 dei primi sei mesi, per un totale di 9.283 segnalazioni. È quanto emerge dall’ultimo Quaderno sull’Antiriciclaggio dell’Unità d’Informazione Finanziaria (Uif) istituita presso la Banca d’Italia. A livello provinciale, la maggior parte delle segnalazioni all’Uif, sempre nella seconda metà dell’anno passato, sono pervenute da Palermo (2.576), Catania (1.982) e Messina (1.092). Seguono: Agrigento, con 866 segnalazioni, Trapani (724), Ragusa (719), Siracusa (639), Caltanissetta (464) ed Enna con 221 segnalazioni.

Le comunicazioni oggettive sulle operazioni in contanti ricevute dalla Uif vedono la nostra regione attestarsi al 7,4%, mentre “a farla da padrona”, nel periodo preso in esame, risulta la Lombardia con il 16,0%, seguita dal Veneto, con il 10,9% e dal Lazio (10,5%). Ultima la Valle d’Aosta con lo 0,2%. L’importo per la nostra regione raggiunge il 6,9% in una graduatoria che vede in testa nuovamente la Lombardia con il 15,4%, seguita dal Veneto (14,1%), e dal Lazio (11,3%). Fanalino di coda di nuovo la Val d’Aosta dove la percentuale si attesta ancora allo 0,2%.

In Sicilia l’importo medio raggiunge 4.972 euro

Per quel che riguarda l’importo medio (valori assoluti), in Sicilia raggiunge 4.972 euro, mentre a primeggiare stavolta è il Veneto con 6.918 euro e subito dopo viene il Trentino Alto-Adige (6.202 euro).

Secondo una mappa del rapporto, nella nostra Isola sono state effettuate comunicazioni di esecuzione d’operazione ad Agrigento, Enna, Caltanissetta e Ragusa, per una percentuale di importi, per 100 mila abitanti, di oltre il 50% e fino al 75%, a Messina, Catania e Trapani oltre il 25% e fino al 50%, mentre a Palermo e Siracusa la percentuale d’importi si concentra fino al 25%.

Per quanto riguarda le segnalazioni di operazioni sospette, soffermiamoci un attimo, sul “Money transfer”, attinente agli importi segnalati in quartili per provincia, inviati e ricevuti per 100 mila abitanti. Oltre il 25% delle somme e fino al 50%, secondo l’indagine, risultano segnalate nelle province di Messina e Agrigento; fino al 25% degli importi, a Palermo, Trapani, Catania, Siracusa, Caltanissetta ed Enna, l’ultimo 25% a Ragusa. Tra le mappe sulle segnalazioni antiriciclaggio aggregate, presenti nel rapporto Uif, desta particolare attenzione quella che riguarda la quota bonifici da paesi a fiscalità privilegiata o non cooperativi su bonifici verso l’estero che raggiunge le quote più alte nelle province di Trapani (tra il 13,6% e il 18,6%) e Siracusa (tra l’11,0% e il 13,5%).

Percentuali più basse si registrano a Palermo, Catania, Ragusa, Enna (tra il 7,6% e il 9,5%), a Messina, Caltanissetta e Agrigento (tra il 6,4% e il 7,5%).

Per quanto riguarda la quota dei bonifici verso paesi a fiscalità privilegiata o non cooperativi su bonifici verso l’estero, la quota più alta si registra nella provincia di Trapani (+14,8%), seguita da Palermo, Caltanissetta, Enna e Ragusa (tra l’11,4% e il 14,8%), Catania (tra 9,1% e 11,3%), Agrigento e Siracusa (tra 7,5% e 9,0%), Messina (tra 6,1% e 7,4%). Per quel che attiene alle dichiarazioni di operazioni in oro secondo il rapporto Uif, la distribuzione territoriale in base al valore vede superare i 281,7 milioni di euro nelle province di Palermo, Catania e Messina; meno di 0,5 milioni ad Agrigento e Caltanissetta, nessuna dichiarazione nelle province di Trapani, Enna, Ragusa e Siracusa.

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