Ricominciare a pensare - QdS

Ricominciare a pensare

Ricominciare a pensare

mercoledì 14 Luglio 2021

Molti di voi hanno letto o almeno sentito parlare del Cigno Nero.
E’ il titolo di un bel libro di Nassim Nicholas Taleb, 26.03.2014, Il Saggiatore, che ci ammonisce che, mentre noi ammiriamo i soliti affascinanti cigni bianchi, all’improvviso può apparire un grosso cigno nero che scompagina le carte. E’ un libro che abbiamo molto usato nelle scuole di management come stimolo ai giovani per il pensiero innovativo o laterale. Ma lo abbiamo fatto con distacco, direi con eleganza, quasi come fosse un gioco intellettuale. E ci siamo molto divertiti. Ma poi il cigno nero è arrivato per davvero e si chiama Covid-19 e non ci siamo più divertiti. Il Covid-19 è un giovane duro e intransigente che, come in tutte le crisi che io da tempo non chiamo più crisi ma trasformazioni, ci richiama perentoriamente all’ordine.

Io, come tanti, ho pianto i cortei di morti che attraversavano le nostre città; ho sofferto a vedere le nostre comunità, improvvisamente, decapitate da tanti grandi vecchi che ne rappresentavano l’anima, la memoria e l’intelligenza; ho pianto non pochi cari amici e parenti morti; sono stato dolorosamente stupito a vedere la crescita tumultuosa di nuovi poveri che, perso il lavoro, devono per vivere, rivolgersi all’assistenza sociale pubblica e privata (e fortuna che questa si è messa in moto con vigore); ho vissuto rinchiuso e impaurito, nel tentativo di difendere quel poco che resta dei miei anni; sono rimasto sconvolto a vedere le immagini che continuano ad arrivarci dal Brasile e dall’India. Ma durante tutto questo periodo non ho mai rinunciato ad interrogarmi sulle cause e sul significato di tanta sofferenza, e su cosa di positivo poteva nascere dalla stessa.

Nel corso degli ultimi 20 anni (tutti anni di trasformazioni o crisi, praticamente ininterrotte, sia pure di natura diversa) è riemerso ripetutamente, in varie sedi, un profondo pensiero di Albert Einstein sul valore positivo che le crisi possono avere per stimolarci a correggere antichi errori e cogliere nuove opportunità che la crisi dischiude. Il Covid-19 ha dimostrato, con grande chiarezza, la profonda verità del pensiero di Einstein.
Nella bisaccia del Covid-19 non ci sono, dunque, solo cose negative e dolorose ma anche cose che ci aiutano ad aprire gli occhi sulle nostre fragilità. Quindi lo dobbiamo anche ringraziare per avere scoperchiato quelle che da oltre 30 anni io chiamo le nostre piaghe bibliche che devono essere risanate.

Sono loro, le nostre piaghe bibliche, che rendono più duro l’impatto con la realtà delle varie crisi, ed ogni volta più difficile, rispetto ad altri paesi meglio organizzati, il ricupero, sia che si tratti della crisi finanziaria del 2001, o del 2007, o del 2011 o dell’attuale crisi da pandemia.

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