Sono state ammesse a contributo tutte le domande della misura collegata al bando dell’Ocm vino 2022-2023
PALERMO – Sono stati rimpinguati i fondi per la campagna 2022/2023 dell’Ocm Vino relativamente alla misura della riconversione dei vigneti, ed è stato finalmente possibile finanziare tutte le domande che erano state ritenute ammissibili, ma non erano rientrate tra quelle finanziate per l’esaurimento fondi. Si tratta di altre 20 richieste, per le quali saranno stanziati ulteriori 356 mila euro i cui fondi sono stati trovati grazie ad economie ottenute da altre misure del Pns vino. Lo ha reso noto il dipartimento regionale dell’agricoltura, con un avviso, a firma del dirigente generale Dario Cartabellotta, con il quale “si invitano le ditte interessate ad effettuare quanto prima l’eventuale estirpazione della superficie vitata oggetto di sostegno e a comunicarne all’ispettorato di competenza l’avvenuta esecuzione entro trenta giorni dalla conclusione delle relative operazioni di estirpo e comunque non oltre il 30 giugno della campagna in corso”.
Queste operazioni sono necessarie per poter raggiungere i requisiti fondamentali previsti dall’adesione alla norma transitoria dettata dal regolamento dell’Ue 2021/2117 all’articolo 5 paragrafo 7, che prevede di sostenere, entro e non oltre il 15 ottobre 2023, almeno il 30% delle spese delle operazioni, fatture regolarmente quietanzate, e aver parzialmente attuato le operazioni. In prima battuta, il bando ha avuto una dotazione finanziaria di 13 milioni di euro, per sostenere diverse tipologie di intervento come operazioni di estirpazione e reimpianto, sovrainnesti, realizzazione di impianti di irrigazione, meccanizzazione, modifica della forma di allevamento e sostituzione delle spalliere di sostegno.
L’obiettivo è di aumentare la competitività delle produzioni vitivinicole siciliane, adeguandole alle esigenze di mercato. Il sostegno ai produttori sarà erogato come compensazione, che potrà ammontare al 100%, per le perdite di reddito dovute alla ristrutturazione e alla riconversione e come contributo ai costi sostenuti. Delle nuove domande ammesse, 13 arrivano dalla provincia di Trapani, 5 da quella di Agrigento, 2 da Palermo. L’operazione è pensata per ammodernare i vigneti dell’isola, distinguendo tra riconversione varietale, che consiste nel reimpianto sullo stesso appezzamento o su un altro appezzamento, con o senza la modifica del sistema di allevamento, di una diversa varietà di vite, ritenuta di maggior pregio enologico o commerciale, o nel sovrainnesto su impianti ritenuti già razionali per forma di allevamento e per sesto di impianto e in buono stato vegetativo.
La ristrutturazione, invece, consiste nella diversa collocazione del vigneto attraverso il reimpianto del vigneto stesso in una posizione più favorevole dal punto di vista agronomico, sia per l’esposizione che per ragioni climatiche ed economiche, o nel reimpianto del vigneto attraverso l’impianto nella stessa particella ma con modifiche al sistema di coltivazione della vite. In questo ultimo bando, l’importo medio del contributo unitario per ettaro è stato rivisto e innalzato, mentre l’Unione Europea non ha più consentito la possibilità di graduatorie specifiche per le riserve dove rientravano i territori sensibili che praticavano la viticoltura di montagna, in forte pendenza o nelle piccole isole, che erano finanziabili extra graduatoria.
Un problema non indifferente, perché si tratta spesso di zone dalla ridotta dimensione ma dalle peculiarità di produzione e di qualità elevata, che però richiedono una quantità di fondi maggiorata rispetto alla produzione negli altri territori regionali. Per continuare a tutelare anche questo tipo di viticoltura sono state quindi inserite le zone ad alta valenza ambientale, che comprendono le isole minori e le aree vitivinicole di pregio inserite nelle Doc riconosciute, dove si pratica la viticoltura a gradoni e a terrazzamento in zone montane superiori a 500 metri sul livello del mare.