Ricostruzione post sisma, si punta sull’ex procuratore Salvo Scalia - QdS

Ricostruzione post sisma, si punta sull’ex procuratore Salvo Scalia

Melania Tanteri

Ricostruzione post sisma, si punta sull’ex procuratore Salvo Scalia

mercoledì 26 Giugno 2019

La proposta verrà avanzata al presidente del Consiglio per la ratifica

CATANIA – L’ex procuratore di Catania Salvo Scalia, oggi in pensione, potrebbe presto essere nominato commissario per la ricostruzione delle zone terremotate. A esattamente sei mesi di distanza dal terremoto che ha colpito la provincia di Catania lo scorso 26 dicembre, causando ingenti danni in particolare nei comuni di Zafferana a ed Acireale, una personalità di spicco avrà l’onere gestire la fase delicata della ricostruzione.
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Vito Crimi ed il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci hanno infatti concordato sulla opportunità di proporre l’ex magistrato catanese come commissario straordinario per la ricostruzione post sisma.

La proposta di nominare l’ex coordinatore del comitato dei terremotati, sarà avanzata al presidente del Consiglio dei ministri per la ratifica. “Il rappresentante del governo nazionale e il presidente della Regione Siciliana – si legge in una nota emessa da Palazzo d’Orleans dopo l’incontro di lunedì scorso a Catania – hanno concordato sulla opportunità di proporre l’ex magistrato catanese Salvo Scalia quale commissario straordinario per la ricostruzione”. Nel corso del colloquio sono stati affrontati i nodi legati alla fase post sisma e alla applicazione dell’apposita norma di legge che prevede una somma di circa 240 milioni di euro in cinque anni.

Un compito non certo semplice per l’ex procuratore nato a Pisano, uno dei centri colpiti, considerati i grossi danni causati dal terremoto, che non ha causato vittime ma ha prodotto migliaia di sfollati e senza casa, oltre ad aver danneggiato molte imprese.

Bisognerà infatti provvedere a tutto: avviare l’ufficio, definire i contributi e gestire le esenzioni fiscali, avvalendosi dell’apposito personale che i Comuni potranno assumere a tempo determinato per istruire le pratiche e dare risposte ai terremotati.

Dovrà poi occuparsi della fase del risanamento e della pianificazione della ricostruzione, aspetto che dovrebbe essere concordato con studi appositi che dovrebbero consentire la realizzazione di edifici in zone più sicure.

Un lavoro lungo ma che potrebbe dare importanti frutti: molti, infatti, delle aree colpite dal terremoto, si sono subito armati di pazienza e buona volontà per fare ripartire tutto al più presto. Un segnale di volontà di rinascita e spirito di gruppo che di certo aiuterà il commissario a gestire la situazione.

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