Ricoverato da un anno, rivede il suo cane in ospedale: la storia

Ricoverato da un anno, chiede di rivedere il suo cane: l’emozionante storia

Daniele D'Alessandro

Ricoverato da un anno, chiede di rivedere il suo cane: l’emozionante storia

Redazione  |
martedì 01 Agosto 2023

A Milano, un uomo ricoverato da quasi un anno, Roberto, ha espresso il desiderio di poter vedere il suo cane Buk

A Milano, un uomo ricoverato da quasi un anno nel reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale Niguarda, Roberto, ha espresso il desiderio di poter vedere il suo cane Buk. A esaudire la sua richiesta sono stati gli infermieri e gli Oss del reparto che gli sono stati vicino durante la sua lunga degenza che, nonostante i miglioramenti, prosegue. L’uomo ha così potuto riabbracciare il suo amico a quattro zampe, che è stato fatto entrare in reparto.

L’incontro tra Roberto e il suo cane Buk

‘Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda ha raccontato la storia di Roberto sulla sua pagina Facebook. “‘Vorrei tanto vedere il mio cane Buk’. Un desiderio emesso sottovoce, quasi senza farsi sentire. Un sibilo che, tuttavia, è stato immediatamente accolto dagli infermieri e OSS del reparto di Ortopedia e Traumatologia del Niguarda che sono stati vicino a Roberto durante tutta la sua degenza. Il suo percorso, infatti, è stato lungo e complesso e non ancora concluso perché nonostante i miglioramenti, Roberto dopo quasi un anno è ancora ricoverato”, si legge nel post.

Un periodo molto difficile e sofferto che, nonostante tutto, Roberto è sempre riuscito ad affrontare a testa alta, accettando la propria condizione e accogliendo le indicazioni di tutti gli operatori sanitari senza mai lamentarsi – continua il messaggio -. Per questo, quando si è lasciato andare a un momento di sconforto, l’equipe ha voluto cogliere l’occasione per ascoltare la sua richiesta silenziosa e, a quasi un anno di distanza, dargli la gioia di poter riabbracciare il suo amico a quattro zampe”.

Buk, quindi, è stato fatto entrare in reparto dove, felice e scodinzolante, ha potuto finalmente salutare il suo amato padrone. Travolti dalla gioia di questo incontro, anche il personale del reparto si è lasciato andare alla commozione, felice di essere stato capace di offrire a Roberto una ‘cura’ fatta di ascolto e sensibilità rispetto ai bisogni del paziente”, conclude l’ospedale.

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