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Riemerge l’antica necropoli dei bambini di Gela. “Restituito un patrimonio archeologico alla città”

Riemerge l’antica necropoli dei bambini di Gela. “Restituito un patrimonio archeologico alla città”
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Le tombe sono state recuperate durante i lavori di scavo di Open Fiber e ora sono fruibili come museo a cielo aperto

GELA – “Voglio dedicare un pensiero ai dieci bambini morti che sono stati trovati in questa necropoli”, con queste parole la regional manager Sicilia di Open Fiber Clara Distefano, ha commosso il pubblico che, numeroso, è accorso alla cerimonia di inaugurazione della Necropoli di via Di Bartolo. “Un lavoro che ha coperto oltre 5 anni e mezzo – ha detto – e che ha presentato grandi difficoltà: ogni volta ci è sembrato di tornare indietro, ma ora lo presentiamo ultimato”.

A Gela scoperta una necropoli dedicata ai bambini

La Gela greca non dimentica il suo glorioso passato e scalpita dalle viscere della terra. A ogni scavo, seppur superficiale, mostra le sue antiche vestigia. E in uno dei tanti scavi, condotto in centro storico sei anni fa da Open Fiber, ha fatto emergere una piccola necropoli, questa volta dedicata ai piccoli defunti. Il 29 luglio resterà dunque una data storica da segnare negli annali della Gela greca, con l’inaugurazione del museo a cielo aperto di via Di Bartolo 13.

La cerimonia di apertura dell’area museale realizzata a Gela dopo il ritrovamento di una necropoli d’epoca arcaica è avvenuta alla presenza dell’assessore regionale ai Beni culturali e dell’identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato, della Soprintendente ai Beni culturali per la provincia di Caltanissetta Daniela Vullo, del sindaco di Gela Terenziano Di Stefano, della regional manager Sicilia di Open Fiber Clara Distefano, oltre a una nutrita rappresentanza della politica locale e di tanti cittadini che hanno seguito i lavori con passione e speranza.

“Festeggiamo – ha detto l’assessore regionale Scarpinato – il ruolo della politica che ‘serve e non che si serve’ e questo è il suo dovere di servizio. Abbiamo restituito alla città un patrimonio archeologico che adesso può essere ammirato da tutti. Prossimo step il Museo del relitto e quello archeologico”.

“Un grazie va a tutti quanti hanno collaborato – ha detto la Soprintendente Vullo – ma soprattutto ai residenti del quartiere ai quali i lavori hanno arrecato disagi ma che li hanno comunque accolti con entusiasmo”. Le ha fatto eco il sindaco Di Stefano: “I gelesi hanno partecipato attivamente in questi anni e, in questi giorni, hanno tirato a lucido tutte le strade circostanti con dei mandala, piccole installazioni della tradizione”.

Ritrovata sei anni fa nel corso dei lavori di scavo

La piccola necropoli dei bambini è stata ritrovata sei anni fa nel corso dei lavori di scavo per la posa della fibra ottica. Il museo si presenta come un vero scavo sovrastato da lastre di vetro; sul fondo sono adagiati i vasi contenitori restaurati da mani esperte e riposti con un allestimento ad hoc curato dall’archeologo di Open Fiber Gianluca Calà e il professionista specializzato del Parco archeologico, Salvatore Burgio.

L’area archeologica si estende dalla via G. Matteotti, in direzione Ovest, fino al quartiere di S. Ippolito. Sebbene la zona prossima al sito fosse stata già parzialmente indagata dal noto archeologo Paolo Orsi, essa ha restituito un livello intatto di necropoli costituito da sedici sepolture, con relativi corredi funerari, che si è scelto di musealizzare in situ. Da sottolineare che l’affollato suolo funerario di età arcaica venne riutilizzato anche in età più tarda, nel V sec. a.C. ma ad una quota superiore, sigillando le sepolture del periodo precedente.