Situazione esplosiva con la spazzatura che straborda dai marciapiedi. Ieri il vertice dei sindaci etnei si è concluso con la richiesta di una nuova vasca nell’impianto siracusano
CATANIA – Autorizzare la realizzazione di una nuova vasca o finanziare gli enti per esportare i rifiuti all’estero. Queste due delle soluzioni ipotizzate dai sindaci della Srr Area metropolitana di Catania che si sono dati appuntamento, ieri mattina, a Palazzo degli elefanti per affrontare l’emergenza rifiuti che sta interessando la provincia etnea e tutta la Sicilia orientale a causa della riduzione del quantitativo di rifiuti da parte della discarica di Lentini. Cercando di trovare delle soluzioni, posto che il provvedimento della Regione siciliana che intima ad altri impianti di “ospitare” l’eccedenza di Sicula Trasporti, durerà 60 giorni. Dopo i quali la situazione precipiterà nuovamente senza dovuti provvedimenti.
Presieduta dal sindaco di Catania, Salvo Pogliese, l’assemblea è iniziata con le comunicazioni del presidente della Società di regolamentazione dei rifiuti. “Oggi non c’è soluzione – ha detto Francesco Laudani. La linea della Regione è quella di non autorizzare altre vasche, anche se Sicula trasporti ha già avanzato la richiesta. Il nuovo piano dei rifiuti prevede termovalorizzatori – ha proseguito – ma per realizzarli ci vogliono anni e noi abbiamo bisogno di risposte adesso”.
Tra le ipotesi in campo, resta quella di esportare i rifiuti all’estero. Strada difficile però da percorrere, però, considerato il costo del servizio che aumenterebbe in modo notevole. Come sottolineato dal sindaco Pogliese: “Se non si dovesse trovare una soluzione, di fronte alle discariche sature, da qualche parte la spazzatura andrà portata – ha detto. I costi così triplicheranno e questo determinerà il fallimento di quei Comuni che non sono ancora falliti. E per chi è già in default, come Catania che si sta lentamente risanando, potrebbe finire nuovamente in dissesto. Non siamo in condizione di trovare risorse aggiuntive”.
La preoccupazione di molti sindaci dei Comuni etnei, dove le percentuali di differenziata sono sopra il 65%, è che gli sforzi fatti negli ultimi tempi per aumentare la raccolta vengano così vanificati e mortificati. “La legge prevede che i costi del servizio vadano interamente a carico della tassazione”, ha evidenziato il sindaco di sci Bonaccorsi, Vito Di Mauro.
In attesa dei termovalorizzatori, inseriti nel piano regionale, e considerati i conti dell’esportazione dei rifiuti, i sindaci chiedono che venga autorizzata la nuova vasca nella discarica di Lentini.
“È emersa dai sindaci questa esigenza perché ci siamo resi conto che non ci sono alternative a breve termine – ha concluso il presidente Laudani. Tra l’altro, l’amministrazione giudiziaria della Sicula trasporti ha già chiesto l’autorizzazione. Ci faremo promotori di questa esigenza, pur sapendo che l’ampliamento di un’ulteriore vasca è stata già contestata dai sindaci di quei territori”.
Intanto l’impianto di digestione anaerobica resta impantanato nelle pastoie della Regione
CATANIA – Ritardi nella programmazione. I sindaci della Srr Area Metropolitana di Catania chiedono un incontro alle istituzioni per programmare azioni concrete che scongiurino la continua emergenza sul fronte dei rifiuti. “l’emergenza – dicono – non può essere risolta in sessanta giorni”.
Ad affondare il colpo è il sindaco di Sant’Agata Li Battiati, Marco Rubino, vicepresidente della Srr. È lui a ricordare come la Società di regolamentazione rifiuti dell’Area metropolitana di Catania abbia, da tempo, individuato un sito per la realizzazione di un impianto per la trasformazione dei rifiuti organici ma che tutto sia fermo al palo. “La programmazione regionale noi come srl non la vediamo – afferma Rubino- e restiamo ostaggi dei privati. Due anni fa, la Srr aveva presentato le carte per un impianto pubblico di digestione anaerobica dei rifiuti organici. Nel 2019 abbiamo presentato tutte le carte e sia la Giunta che il Consiglio comunale di Catania hanno autorizzato il progetto da realizzare a Pantano d’Arci, nella Zona industriale. La risposta della Regione è stata il commissariamento – tuona ancora. Quel progetto è commissariato da 26 mesi; due anni andati in fumo”.
Rubino sollecita dunque le istituzioni a velocizzare i tempi per realizzare l’impianto pubblico di Pantano d’Arci, che abbasserebbe di molto i costi per i cittadini, oltre a diminuire la quantità di rifiuti da conferire in discarica. Cittadini che, in questi anni, hanno fatto la propria parte, stando ai numeri registrati dalla Srr. “Prima del 2016 venivano conferite in discarica oltre 1.200 tonnellate al giorno – afferma Carmelo Caruso, della Società di regolamentazione rifiuti. Oggi conferiamo mediamente 680 tonnellate al giorno”.
Minardo (Lega): “Fuori dalla crisi solo realizzando i termovalorizzatori”
PALERMO – “Da tre giorni il capoluogo etneo e decine di comuni delle province di Catania, Messina e Siracusa sono letteralmente sommerse dai rifiuti. Non è la prima e purtroppo non sarà l’ultima ‘emergenza – spazzatura’ nella nostra regione ma è l’occasione per ribadire un paio di concetti che la Lega Sicilia mantiene fermi da tempo e per cui ci stiamo spendendo senza tregua. Il primo è che la soluzione strutturale per porre fine a questo scempio a cui residenti e turisti assistono da anni ha un solo nome: termovalorizzatori”. Lo dice Nino Minardo della Lega.
“E se il governo regionale ha finalmente capito che la direzione su cui muoversi è questa, il mio partito rivendica di avere messo in atto tutte le iniziative politiche possibili e immaginabili per raggiungere l’obiettivo. Siamo confortati dalle esperienze pluridecennali in Italia, in Europa e nel resto del mondo: quando saranno realizzati i due impianti (uno in Sicilia occidentale e uno in Sicilia orientale) usciremo dall’emergenza perenne”, sostiene.