Catania tra degrado e rifiuti sulle strade. Adesso anche l’eternit viene lasciato sul marciapiede per settimane. I turisti rimangono spiacevolmente sorpresi e tra loro c’è chi cancella la propria prenotazione.
Le segnalazioni dei residenti non sembrano sortire l’effetto sperato. Qual è il piano d’azione dell’amministrazione comunale per fronteggiare questa – ormai datata – emergenza?
La questione rifiuti a Catania è ormai uscita dai confini comunali, provinciali, regionali e persino nazionali.
Da anni foto aberranti circolano sul web; turisti e vip (da Selvaggia Lucarelli a Samuele Bersani) denunciano a gran voce l’incapacità dell’amministrazione comunale di risolvere il problema.
A peggiorare ulteriormente la situazione il fatto che sempre più spesso cittadini incivili diano prova della loro inadeguatezza a stare al mondo: scippi, furti di auto (o parti d’auto), atti di bullismo e vandalici sono all’ordine del giorno.
Basti pensare ai due giovani che nei giorni scorsi hanno volontariamente causato – a suon di schiaffi – la caduta di un ragazzo che, senza disturbare nessuno, stava camminando con il suo monopattino sulla pista ciclabile del lungomare di Catania
Per non parlare delle strade dissestate, della mancanza di attenzione nei confronti dei diversamente abili e delle carrozzine, delle frasi poco gentili e delle urla sguaiate dei gruppi dei giovani in via Etnea nel weekend. E ancora dei rifiuti lasciati sulle spiagge dopo i pic-nic, delle strade sporche, degli angoli di spaccio che – noti a tutti da decenni – continuano la loro attività, delle “fogne a cielo aperto” sul lungomare di Aci Trezza.
In questo triste quadro risulta difficile poter pensare ancora al turismo come al volano dell’economia siciliana. E a Catania come a una città “davvero” metropolitana.
I giganteschi cumuli di rifiuti che l’anno scorso – e non solo – rimanevano sulle strade impedendo persino il transito di auto e pedoni sono ormai un lontano ricordo?
Basta fare un giro di perlustrazione tra le vie di Catania per rendersi conto di come la realtà sia molto diversa: a settimane alterne la raccolta dei rifiuti ritarda; le strade continuano a essere sporche; rifiuti speciali e pericolosi restano abbandonati sull’asfalto per settimane o addirittura mesi senza che nessuno intervenga.
Per esempio, in via Ammiraglio Toscano da un mese si possono notare delle pergole d’amianto (eternit) ormai consumate, esposte a tutte le intemperie. Il luogo è ormai una discarica a cielo aperto, dove ogni giorno vengono abbandonati i rifiuti più incredibili: porte, sanitari, legname, cemento e tanto altro.
Questo avviene davanti a un b&b frequentato da artisti, registi e turisti anche provenienti dall’estero che pubblicano spiacevoli – ma assolutamente veritiere – foto sui social; a pochi passi dalla scuola Corridoni; vicino al Teatro Stabile; a pochi metri dallo stadio Massimino, da una famosa scuola di canto e… dal comando dei vigili urbani!
E’ utile sottolineare come, a contribuire economicamente alla raccolta dei rifiuti, siano in tanti: cittadini e gestori delle attività con la salatissima Tari; i turisti con la city tax.
A nulla sembrano essere servite le segnalazioni dei residenti preoccupati, innanzitutto, per le possibili ripercussioni sulla salute loro e dei bambini, costretti a respirare amianto.
La pericolosità dell’eternit è ormai nota a tutti: si tratta di un materiale cancerogeno che causa il tumore al polmone e il mesotelioma. Tali rischi aumentano se il manufatto non è in buono stato o è danneggiato. Per questo ne è vietato l’impiego dal 1992.
“Mi faccio portavoce di un gran numero di persone perbene che non riescono più a vivere in via Ammiraglio Toscano e in via Rasà. Ogni mattina mamme e bambini sono costretti, con gli zaini a rotelle, a fare la gimkana tra escrementi di cani, topi, rifiuti di ogni genere e amianto – spiega un residente -. Più volte abbiamo telefonato alla polizia ambientale senza sortire gli effetti sperati.
C’è quando non rispondono e quando promettono un intervento che non arriva mai. Grande disponibilità soltanto dalla Dusty che più volte ha agito con immediatezza dopo i nostri appelli. Le istituzioni fanno finta di non vedere: la pattuglia della polizia municipale passa continuamente; a pochi metri c’è la stazione di polizia e la finestra del comandante affaccia direttamente sullo spettacolo ingeneroso. Siamo molto preoccupati per la nostra salute”.
Tra i rifiuti speciali incontrati a Catania con una certa frequenza ci sono i frigoriferi e le lavatrici.
Per esempio, in via Tezzano, un frigo resta parcheggiato sul marciapiede da un mese. Anche in questo caso, accanto ai rifiuti urbani ordinari che però vengono raccolti.
Possiamo credere che chi si occupa della raccolta non l’abbia notato?
Per rispondere a tutte le lecite domande dei cittadini, abbiamo interpellato l’assessore all’Ambiente e alla Nettezza urbana di Catania, Andrea Barresi.
“Il problema dei rifiuti a Catania è di natura endemica: accanto ai cittadini che comprendono la necessità di differenziare i loro rifiuti e di tenere le strade pulite, ci sono coloro che non avvertono questa esigenza. Andando a impattare negativamente sul decoro della città e sulla salute degli altri.
Ogni giorno le attività di bonifica sono vanificate, a distanza di pochi minuti. I rifiuti ingombranti arrivano pure dai Paesi etnei e dai cosiddetti ‘svuota cantine’. Accanto alle attività ordinarie, occorre una sensibilizzazione massiccia della cittadinanza che possa incidere pure sulle nuove generazioni”.
“La città si sta adeguando a un cambiamento epocale che si scontra con l’inciviltà delle persone. Alla transizione dei vecchi cassonetti stiamo affiancando l’intensificazione dei controlli, con il personale ad hoc della polizia ambientale e con la polizia locale.
Provvederemo a installare, allo stesso scopo, telecamere nelle più svariate zone della città. Abbiamo eliminato alcune postazioni che mal si sposavano con una gestione intelligente della raccolta dei rifiuti e stiamo incrementando il numero dei centri di raccolta integrata in città”.
“I cittadini possono inviare le segnalazioni alla Direzione ecologica, tramite email: direttore.ambiente@comune.catania.it. Entro 24 ore dalla segnalazione, il rifiuto speciale viene rimosso.
Si può inoltrare la segnalazione anche direttamente alle ditte che si occupano del recupero, le tre diverse aziende che raccolgono i rifiuti rispettivamente nel nord, nel sud e nel centro città”.
“Il 29 maggio il servizio sarà esteso al quartiere di Picanello e il 20 giugno, con l’ingresso della nuova azienda per il lotto Centro, si procederà con i quartieri di Cibali e Nesima e con parte del viale Mario Rapisardi. Entro il mese di settembre la raccolta porta a porta servirà il 100% dei catanesi”.