Catania

Rifiuti, sui Comuni etnei la stangata degli extracosti

CATANIA – Il problema potrebbe essere risolto entro il mese di aprile. Quello sugli extracosti sui rifiuti, sollevato dal Pd catanese in una nota in cui veniva denunciato che “in Sicilia neppure lo smaltimento dei rifiuti è uguale per tutti – si legge in un comunicato a firma della segretaria provinciale del Pd della Provincia di Catania, Maria Grazia Leone e il vicesegretario Nino Vullo -. I costi per i comuni, e quindi per i cittadini, variano da 380 euro a tonnellata per il conferimento in discarica (quasi 4 volte in più rispetto alla tariffa decretata dalla regione) a 240 euro a tonnellata passando per 50 euro a tonnellata”, sostengono ancora definendo ‘inaccettabile’ un servizio i cui costi non sono uguali “talvolta perfino nello stesso impianto”.

Ritardo nella redazione e approvazione del Piano rifiuti

Una situazione aggravata dal ritardo nella redazione e approvazione del Piano rifiuti “che – sostengono i democratici etnei – tra le altre cose, avrebbe permesso ai cittadini di avere chiarezza su tariffe puntuali e conformi in tutta la Regione”.

La questione degli extracosti

Il Pd punta il dito sulla questione degli extracosti sostenuti dai Comuni, che Palazzo d’Orleans aveva garantito avrebbe compensato in parte con fondi appositi. “La Regione prima ha garantito con decreto un contributo per la copertura degli extracosti a favore dei comuni che conferiscono rifiuti presso l’impianto di Lentini – dicono ancora Leone e Vullo – e poi ha annullato il decreto perché privo di copertura economico-finanziaria. Un pasticcio assurdo che può causare conseguenze gravi in termini di bilancio per le amministrazioni locali”.

Ma un nuovo decreto potrebbe arrivare

Ne è convinto Francesco Laudani, presidente della Srr Catania metropolitana, secondo cui si attende un atto specifico della Regione che individui le nuove somme per sostenere i comuni sullo smaltimento dei rifiuti.

“Sulla questione degli extracosti come Srr siamo stati interpellati dall’assessorato l’anno scorso – dice. Anche perché siamo passati dai costi iniziali di 107 euro ai 340 di oggi. Io rappresento buona parte dei comuni che conferiscono a costi altissimi – prosegue -. L’Anci ha già chiesto un incontro con il presidente Schifani, prima che siano definiti i costi all’interno dei Piani economico finanziati, e anche io intendo incontrare i sindaci per portare avanti le richieste”.
“Occorre – continua Laudani – avere delle rassicurazioni sulle somme che arriveranno, se arriveranno. Abbiamo avuto delle informazioni sulla volontà da parte della Regione di aiutare i comuni con circa 70 milioni proprio per gli extracosti”.

Il decreto dovrebbe arrivare entro aprile

Ma il decreto dovrebbe arrivare entro aprile, per poter inserire le somme nelle previsioni dei Pef che vanno chiusi entro il mese. “In caso contrario – afferma ancora Laudani – i costi resteranno alti”. Costi lievitati non solo dalla quantità di indifferenziato – diminuito ma ancora elevato e che potrebbe arrivare a costare 400 euro a tonnellata -, ma anche dall’aumento dei prezzi per lo smaltimento dei sovvalli, i residui da raccolta differenziata che hanno subito aumenti. “Sono abbastanza fiducioso, perché più volte il presidente Schifani ha mostrato di essere interessato – conclude Laudani. Speriamo che entro la metà di aprile possano arrivare le risposte”.