Laudani (Srr Catania): “Ma sull’aumento dei prezzi pesa il conferimento in Italia e all’estero” - QdS

Laudani (Srr Catania): “Ma sull’aumento dei prezzi pesa il conferimento in Italia e all’estero”

redazione

Laudani (Srr Catania): “Ma sull’aumento dei prezzi pesa il conferimento in Italia e all’estero”

Roberto Greco  |
venerdì 01 Marzo 2024

Francesco Laudani, presidente della Srr Città metropolitana di Catania

A proposito di conferimento dei rifiuti, extracosti e piano regionale, interviene al QdS Francesco Laudani, presidente della Srr Città Metropolitana di Catania.

Presidente, l’Anci Sicilia ha annunciato la presentazione di un esposto all’Antitrust nei confronti di Sicula Trasporti per sospetto “abuso di posizione dominante”. Cosa ne pensa?
“Partirei da una premessa. Per quanto riguarda i costi dei conferimenti, ritengo che Anci Sicilia abbia voluto organizzare questa conferenza stampa in virtù degli extra costi che le singole amministrazioni comunali devono sostenere. A Catania, oggi, la nostra situazione è cambiata. Abbiamo un gruppo di Comuni che conferisce alla discarica di Enna a un costo di circa 200 euro a tonnellata, sicuramente più basso di quello che sostengono quelli che conferiscono a Sicula Trasporti”.

Perché il costo è inferiore?
“Perché a Enna è presente sia l’impianto di Tmb sia la discarica per cui, dopo essere stati lavorati al Tmb, i rifiuti sono abbancati nella discarica. Sicula Trasporti non è più discarica ma solo Tmb. I rifiuti dopo la lavorazione, mentre fino a qualche anno fa erano abbancati nella varie discariche siciliane, via via sono stati abbancati prima nel continente e poi all’estero. Questo ha portato il costo conferimento dagli iniziali 107 euro a tonnellata agli attuali 400 euro, sempre a tonnellata. Di fatto, mancando le nuove discariche, perché non è più possibile realizzarle, si è venuta a creare questa situazione e dobbiamo fare riferimento alle discariche esistenti”.

Qual è la situazione attuale?
“Quasi tutti i nostri comuni, che peraltro hanno percentuali superiori al 65% di raccolta differenziata, hanno ridotto sensibilmente la quantità di indifferenziato. Buona parte di questi comuni lo raccolgono ogni 15 giorni e, inevitabilmente, va conferito ai Tmb. È chiaro che, più che mai, sia oggi necessario che tutti i Comuni devono poter godere dello stesso trattamento perché è inaccettabile questa grande differenza di costo. Il ricorso all’Antitrust presentato da Anci Sicilia è diretto nei confronti di Sicula Trasporti e va, quindi, in questa direzione. A fronte di nostre richieste nei confronti di Sicula Trasporti ci è stato comunicato che il costo è in continua variazione inoltre, elemento importante, applicano una media ponderata tra tutti i Comuni, indipendentemente dalla qualità del conferimento”.

Ieri la Regione Siciliana ha annunciato che, a seguito della chiusura della discarica di Trapani Servizi, ben 159 tonnellate al giorno di rifiuti indifferenziati dovranno essere trasferiti all’impianto di Tmb, l’impianto di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti, di Catania, gestito dalla “Sicula Trasporti”. Si rischia il collasso del sistema?
“Ritengo che, se Sicula Traposti ha accettato il conferimento, sia in grado di rispondere alle attuali esigenza. Vale la pena di ricordare, però, che non sono possibili scelte alternative a causa della mancanza di impianti sull’isola e i rifiuti da qualche parte devono essere abbancati. È evidente che molti dei Comuni che conferiscono a Sicula Trasporti, negli anni, hanno ridotto il quantitativo di indifferenziata grazie al circuito virtuoso messo in essere. È più che mai necessario rivedere i flussi, e di questo se ne sta occupando la Regione, che dovrebbero essere rimodulati per garantire una maggiore equità ai Comuni”.

In chiusura, avete ricevuto una copia del “piano dei rifiuti” regionale? Qual è il vostro giudizio?
“Abbiamo ricevuto, in una fase iniziale, la prima bozza e abbiamo presentato le nostre osservazioni, evidenziando, per quanto ci riguarda, alcuni impianti che non erano stati inseriti, come la progettazione finanziata relativa all’impianto di compostaggio di Pantano d’Arci e all’impianto per la lavorazione dello spazzamento stradale nella zona etnea. Ci sono però degli elementi che dovranno essere spiegati”.

Di cosa si tratta?
“La bozza prevede, per le città metropolitana, la raccolta del secco, ossia plastica, carta, cartone e vetro in un’unica tipologia con un’unica raccolta, scelta che, in un certo senso, rivoluziona e stravolge quanto fatto fino a ora. L’obiettivo sembra essere quello di raccogliere, nelle grandi città, lavorare su due tipologie di rifiuti, ossia di raccogliere la frazione umida e quella secca. Servono però gli impianti in grado di effettuare una maggiore selezione sulla frazione del secco, impianti non disponibili in Sicilia”.

La proposta contenuta nella bozza prevede due termovalorizzatori in prossimità delle due città metropolitane, Palermo e Catania. A suo giudizio si tratta di una scelta efficiente?
“Ritengo che la strada dei termovalorizzatori sia l’unica perseguibile e proprio per questo abbiamo dato la nostra disponibilità ad un accordo di collaborazione per l’attività di studio e di analisi dei flussi per far sì che questa scelta sia la più adeguata possibile”.

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