A contattare via social la Capitaneria è stato un cittadino tunisino che sembrerebbe essere il fratello dell’uomo, riconosciuto attraverso la foto del tatuaggio del dragone
È stata la foto del tatuaggio a forma di dragone, la cui immagine è stata diffusa dalla stampa, a permettere l’identificazione del cadavere di un uomo, in avanzato stato di decomposizione, trovato, il 13 aprile, dalla Capitaneria di porto di Milazzo, nella zona di mare tra l’isola di Vulcano e il promontorio milazzese.
A contattare via social la Capitaneria è stato un cittadino tunisino che sembrerebbe essere il fratello dell’uomo, riconosciuto attraverso la foto del tatuaggio del dragone. L’uomo ha anche detto che il fratello aveva altri due tatuaggi, la tela di un ragno e uno scorpione.
Milazzo, la Procura di Patti: “Cadavere trovato in decomposizione”
La procura di Patti ha diffuso un comunicato: “Il cadavere è stato trovato in avanzato stato di decomposizione, galleggiante, in posizione prona, con evidenti segni di una prolungata permanenza in acqua; lo stesso indossava esclusivamente un pantalone tipo “Cargo”, in tessuto di colore scuro. Risultavano evidenti sul dorso, spalla destra in sede scapolare, un tatuaggio raffigurante un dragone, nonché altri tatuaggi, fra cui la tela di un ragno, uno scorpione e alcuni caratteri orientali, tutti realizzati in modo assai rudimentale”.
Prende così ancora più piede l’ipotesi, avanzata già nei primi giorni dopo il ritrovamento, che l’uomo facesse parte di un gruppo di 18 tunisini partiti dalla città di Biserta, fra il 5 e il 6 febbraio, e naufragati al largo della Sardegna. Del naufragio, il 23 marzo, aveva chiesto informazioni, inviando una mail alla Capitaneria di porto di Cagliari. il Consolato della Repubblica Tunisina di Roma che aveva allegato anche la lista dei nomi delle 18 persone scomparse.
Milazzo, altri cadaveri trovati in precedenza
Indagini sono ancora in corso per accertare definitivamente l’identità del cadavere e, tramite la Capitaneria di Porto di Milazzo, la procura, guidata da Angelo Vittorio Cavallo, ha avviato contatti con il Consolato per avere ulteriori elementi utili ai fini dell’identificazione. Altri tre cadaveri di tre uomini sono stati ritrovati fra il 17 marzo e il 19 aprile a largo delle isole Eolie e a Rodia nel capoluogo. Anche in questo caso le procure competenti (Patti, Barcellona Pozzo di Gotto e Messina) stanno svolgendo indagini per identificarli. In allegato i tatuaggi resi noti per risalire ail’identificazione delle vittime.
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