Rifiuti, Fava, condizionamenti sulla vicenda Sicula trasporti - QdS

Rifiuti, Fava, condizionamenti sulla vicenda Sicula trasporti

Rifiuti, Fava, condizionamenti sulla vicenda Sicula trasporti

giovedì 25 Giugno 2020

Il presidente della Commissione regionale antimafia, incontrando i giornalisti a Catania, ha definito "un azzardo politico, amministrativo e ambientale" l'ipotesi di una nuova discarica nei pressi di Lentini

“Ci siamo fatti l’idea che tutti i processi legati alla vicenda della ‘Sicula Trasporti’ abbiano subito in questi anni accompagnamenti, accelerazioni significative che si muovevano in tutte le direzioni. A parte quelle che sono state accertate o sono in fase di accertamnento da parte dell’autorita giudiziaria, la sensazione è di un forte condizionamento ambientale, territoriale, anche nei confronti del Comune di Lentini”, nel Siracusano.

Lo ha detto il presidente della Commissione regionale antimafia, Claudio Fava, incontrando i giornalisti a Catania in merito all’ipotesi di realizzazione di una nuova discarica di rifiuti nei pressi di Lentini.

Fava ha incontrato la stampa al termine di una serie di audizioni con gli amministratori giudiziari della Sicula Trasporti, il Sindaco e il Vicesindaco di Lentini e associazioni ambientaliste e comitati civici del territorio interessato dalla realizzazione di una nuova possibile discarica.

Quella della Sicula Trasporti è stata sequestrata qualche settimana fa dalla Guardia di finanza di Catania per una presunta illecita conduzione dell’impianto, della famiglia Leonardi.

I reati ipotizzati sono quelli di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, frode nelle pubbliche forniture e corruzione continuata.

“La percezione che noi cogliamo – ha detto Fava – è che andare il sette luglio a una conferenza dei servizi per decidere di ampliare il procedimento autorizzativo di questa nuova discarica sia assolutamente improprio nei tempi e nei contenuti”.

Fava ha aggiunto che si tratta di una autorizzazione per una discarica da quatro milioni e mezzo di metri cubi, “il triplo – ha spiegato – di quello che produce la Sicilia annualmente in termini di rifiuti da abbancare, un impianto che rappresenta il raddoppio di quello esistente”.

Il Presidente dell’Antimafia ha parlato anche di “doglianze” espresse dai comitati civici, da ambientalisti, del fatto che si parla di un territorio “archeologicamente protetto” e della vicinanza con centri abitati, aggiungendo che si tratta di una “vicenda giudiziariamente sovraesposta”.

“Gli amministratori giudiziari – ha concluso – hanno detto che fino a quando non potranno nominare dei consulenti tecnici che permettano di sapere in che modo è stata gestita la discarica della Sicula Trasporti, sarebbe un azzardo dal punto di vista politico, amministrativo ed ambientale procedere come se tutto questo fosse un elemento di dettaglio e alla Regione si potesse serenamente ragionare su questa nuova discarica”.

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