Rifiuti, grandi investimenti e mobilità, Pogliese rilancia la sfida per Catania - QdS

Rifiuti, grandi investimenti e mobilità, Pogliese rilancia la sfida per Catania

Rifiuti, grandi investimenti e mobilità, Pogliese rilancia la sfida per Catania

mercoledì 08 Dicembre 2021

Salvo Pogliese, ospite del QdS per il 2.935° forum con i Numeri Uno. Il primo cittadino promette di portare la città fuori dall’emergenza spazzatura ed è pronto a ricandidarsi nel 2023

Salvo Pogliese, dottore commercialista, ha iniziato giovanissimo la sua esperienza politica nelle fila del Fronte della gioventù, del quale è stato segretario provinciale e dirigente nazionale.
Nelle elezioni amministrative del novembre 1997 è stato il consigliere più votato del Comune di Catania. È stato poi segretario regionale di Azione giovani, dirigente nazionale di Alleanza nazionale e componente della segreteria regionale del partito.

Nel luglio del 2003 è stato nominato assessore allo Sviluppo economico della Provincia regionale di Catania, carica che ha mantenuto fino al dicembre del 2005. Nel 2006 è stato eletto all’Assemblea regionale siciliana risultando il deputato regionale più giovane di tutta la provincia di Catania e il secondo di tutta l’Isola.

Nel 2008 è stato rieletto a Palazzo dei Normanni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vice capogruppo del Popolo della libertà. Nelle elezioni regionali del 28 ottobre 2012 è stato rieletto all’Ars e l’11 dicembre 2012 è stato scelto come vice presidente dell’Assemblea regionale. Alle elezioni Europee del maggio 2014 è stato eletto al Parlamento europeo nelle fila di Forza Italia. Dal 18 giugno 2018 è sindaco di Catania.

La questione rifiuti che ha tenuto in ostaggio la città per settimane e gli scenari per il futuro, visto che l’emergenza determinata dalla saturazione delle discariche si presenta ciclicamente in Sicilia. Gli stanziamenti per l’area industriale le possibilità di sviluppo in vista di importanti investimenti da parte di grandi società e multinazionali. E poi, non ultimo, le infrastrutture, l’arrivo di nuove forze nell’organico del Comune e la campagna vaccinale presso il Palazzo degli Elefanti. Infine, il turismo con i suoi segnali di ripresa. Il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, traccia un bilancio delle cose fatte e di quelle in itinere nel corso del Forum al Quotidiano di Sicilia.

La città per settimane è stata ostaggio della spazzatura. L’emergenza, seppure al momento “contenuta”, è tutt’altro che risolta. Cosa sta facendo l’Amministrazione per evitare che i rifiuti tornino ad ammassarsi lungo i marciapiedi?
“Stiamo vivendo un’emergenza determinata dalla saturazione delle discariche pubbliche e private in Sicilia. Questo è il problema da cui è scaturita la mancata raccolta in città nei mesi scorsi. Avevamo gli autocompattatori pieni senza avere la possibilità di conferire i rifiuti in discarica. Alla presenza del Prefetto di Catania, dell’assessore Daniela Baglieri e degli altri vertici regionali organizzai una riunione in estrema urgenza lo scorso novembre. Grazie a quel vertice si è approntato un cronoprogramma che nell’arco di dieci giorni ha eliminato lo spettacolo indegno, che tutta la cittadinanza ha visto. A novembre è iniziato il nuovo servizio ‘porta a porta’, che a breve, gradualmente, riguarderà l’intera città. A seguito dell’alluvione a Catania non sono stati consegnati i contenitori per la raccolta differenziata, né i volantini che ne illustrano regole e orari. La fortuna non è stata dalla nostra parte, ma vanno ricordate le condizioni da cui siamo partiti: abbiamo ereditato una gara che può essere definita un ‘aborto’ dal punto di vista amministrativo e concettuale, con il meccanismo del porta a porta limitato solo a 40mila catanesi, mentre tutti gli altri continuavano a utilizzare il cassonetto di prossimità. Ciò ha dato luogo a percentuali intollerabili di raccolta indifferenziata, da cui poi è scaturita l’emergenza in discarica. E, dunque, questa gestione ha portato a una situazione aberrante. Non sono un esperto di sistemi di smaltimento dei rifiuti, ma i tecnici ritengono che i migliori risultati si ottengano con il ‘porta a porta’ e su questo stiamo lavorando”.

A che punto siamo?
“Posso dire che già le percentuali sono incoraggianti nei quartieri in cui la raccolta è partita, anche in quelli dove si percepiva maggiore ‘scetticismo’ come San Giorgio e San Giovanni Galermo. Sarà un processo graduale che coinvolgerà tutte le municipalità, con step di due settimane. Siamo fermi attualmente con la gara relativa al lotto ‘centro’, in quanto è stata sospesa dal Tar a seguito del ricorso di un’azienda e aspettiamo il giudizio il prossimo 16 dicembre. Ci auguriamo di poter inserire presto anche questa importante area della città nelle nuove regole del gioco. C’è, però, un altro problema che stiamo contrastando: se è vero che i centri dell’hinterland etneo hanno avviato la differenziata con buoni risultati, alcuni cittadini di quei comuni limitrofi, che non rispettano le regole, vengono da noi per buttare l’indifferenziato nei nostri cassonetti. Ciò non è una supposizione. Lo dicono i dati della produzione di rifiuti pro capite a Catania e nei paesi dell’hinterland. Secondo tali dati a Catania ci sarebbe una produzione pro capite fino al 50 per cento in più rispetto ai paesi etnei. O i catanesi producono più rifiuti dei vicini dell’hinterland o la questione è da ricercare nel malcostume di scaricare i propri rifiuti indifferenziati a Catania”.

Come state cercando di “stanare” questi pendolari dei rifiuti?
“Abbiamo incrementato i controlli, potendo contare su un organico aggiuntivo all’interno del reparto della polizia locale che si occupa di tematiche ambientali. Si tratta di 40 agenti in più con i quali stiamo controllando a tappeto la città e questo ci ha permesso di elevare oltre 600 multe soltanto nelle ultime due settimane. In generale, nei primi nove mesi dell’anno, sono state elevate 2.000 multe, 1.200 delle quali – ben il 60 per cento – a cittadini non residenti a Catania. è, dunque, la prova che i residenti dei comuni limitrofi scaricano la propria spazzatura nella nostra città”.

Riuscirete, entro fine anno, a togliere tutti i cassonetti dalle strade come era stato dichiarato dall’ex assessore Cantarella?
“No, abbiamo immaginato un cronoprogramma come Srr (la Società di regolamentazione dei rifiuti che comprende 28 comuni della provincia etnea, ndr) che dovrebbe permettere di centrare questo obiettivo entro marzo 2022. I segnali sono molto incoraggianti, lo ribadisco, per via di una percentuale sempre crescente di raccolta differenziata. Per la buona riuscita del progetto è indispensabile, però, la collaborazione della cittadinanza. Da catanese, orgoglioso di esserlo, non posso negare che talora i miei concittadini si dimostrino refrattari all’osservanza delle regole. Eppure basterebbe poco affinché ciascuno possa contribuire non solo alla tutela dell’ambiente, ma anche in termini di risparmio dei contribuenti”.

Il Comune torna ad assumere. Avete un organico sufficiente per sfruttare la grande occasione del Pnrr?
“Abbiamo un grosso problema con l’organico. Su una pianta di poco meno di 2.100 dipendenti, finalmente ci apprestiamo ad assumere settanta unità con contratto biennale che ci daranno una grande mano per redigere i progetti del Pnrr. Il Comune poteva contare su due ingegneri, due architetti e venti geometri, con tutte le difficoltà che ne conseguono per la progettazione. Finalmente sembra arrivare la svolta con queste nuove assunzioni: a settembre la Giunta ha deliberato il bando, per titoli, per assumere diversi profili tecnici (ingegneri, geologi, architetti, avvocati…) e a gennaio dovremmo avere i contratti firmati. Cambiando il regolamento comunale, abbiamo scelto una procedura trasparente e meritocratica qual è quella per titoli. L’avevamo già sperimentata con l’assunzione dei 30 agenti di polizia locale. E la stessa modalità è stata utilizzata anche nel concorso per 20 autisti dell’Amt, mentre a giorni pubblicheremo un nuovo bando, sempre per titoli, finalizzato a contrattualizzare per due anni 60 assistenti sociali”.

Ancora una volta le alluvioni hanno messo a nudo le criticità della Zona industriale. In che modo state cercando di ridare dignità al sito produttivo?
“Abbiamo triplicato gli stanziamenti: da 12 milioni siamo arrivati a 32,5 milioni di euro destinati alle infrastrutture, all’illuminazione pubblica e alla manutenzione stradale, come per esempio è avvenuto per via Filippo Anfuso, arteria importantissima per l’area industriale. Altri progetti sono in via di definizione.Abbiamo ascoltato le richieste di Confindustria, dando così un segnale importante. All’interno di questo stanziamento ci sono dieci milioni di euro della Regione siciliana. Le gare saranno espletate entro il 31 dicembre”.

E sul piano della promozione del territorio, cosa può dirci?
“Catania ha un grande ‘appeal’. Innanzitutto per la presenza di un’Università di eccezionale valore, per la Zes (cioè una Zona economica speciale con agevolazioni per chi investe, ndr) e per la vicinanza tra la città, l’aeroporto, il porto e l’interporto. Stiamo giocando una grande partita per portare Intel sotto il Vulcano attraverso un gioco di squadra tra la Regione e il Comune. Il gruppo ha chiesto 160mila metri quadrati di terreno, stiamo cercando varie soluzioni, ma non dimentichiamo quello che già abbiamo: il nuovo stabilimento StMicroelectronics, Enel Green Power con 500 milioni di euro di investimenti, Zoetis con 50 milioni. Tutto questo è stato agevolato dall’accelerazione che abbiamo impresso sulle procedure burocratiche e amministrative, come ci chiedono le aziende. Lo abbiamo fatto anche per il Cnr: un finanziamento di 40 milioni di euro di fondi europei rischiava di andar perso, mentre in 17 giorni abbiamo espletato tutte le pratiche e nascerà un nuovo stabilimento in città”.

Corso dei Martiri, una ferita aperta da più di cinquant’anni, che sembrava finalmente vicina al risanamento, è destinata a rimanere ancora tale?
“Il Comune, per la parte pubblica che gli compete, ha fatto la sua parte. Il bando di gara per il parcheggio multipiano con l’area verde soprastante è stato pubblicato, ma purtroppo ora c’è una sospensiva a causa di un ricorso. A quanto mi dicono, la società che ha in gestione le parti private del Corso Martiri starebbe trovando un accordo con la società ricorrente”.

Il sogno dei catanesi è avere un lungomare sempre libero dalle auto e non solo occasionalmente. A che punto sono i due lotti “Rotolo-Ulisse” e “Rotolo-Europa” che, un giorno, costituiranno la viabilità di scorrimento alternativa?
“Sul tratto Rotolo-Ulisse siamo più avanti, è stato risolto il problema dei dissuasori sismici. Sicuramente serve un’accelerazione e mi impegno a sollecitare la realizzazione dell’opera. Intanto abbiamo dieci milioni di euro stanziati per riqualificare la strada da piazza Mancini Battaglia a via Cristoforo Colombo. Si sta lavorando alla progettazione. Inoltre, abbiamopartecipato a un bando per l’abbattimento del Ponte di Ognina”.

Il Quotidiano di Sicilia, nelle scorse settimana, ha lanciato la proposta per realizzare un grande parco urbano nelle zone libere e semi-libere, perlopiù di proprietà privata, che si trovano al lungomare, accanto all’Istituto Nautico, tra le vie Artale Alagona, Anfuso e De Gasperi. Lei cosa ne pensa?
“Sarebbe fantastico, terremo la vostra proposta in considerazione”.

Sul fronte della mobilità sostenibile, come immagina la Catania del futuro?
“La grande svolta arriverà con il completamento della metropolitana che avrà 40 km di linee e 36 fermate, da Adrano fino all’aeroporto. L’Università di Catania ha calcolato che passeremo da 600 mila passeggeri a 6 milioni. Nel frattempo stiamo lavorando molto sulle linee del Brt (Bus rapid transit). Lunedì prossimo faremo una conferenza stampa per consegnare la riqualificazione del Brt1, mentre stiamo accelerando sull’altra linea che passerà da via Umberto. Sul viale Mario Rapisardi stiamo facendo una riflessione per cercare di non farla troppo invasiva. Va dato merito all’Amts del grande lavoro che sta portando avanti sulla mobilità sostenibile, che comprende anche i servizi di car e bike sharing”.

Però andrebbe chiuso stabilmente il centro storico alle auto…
“L’esperimento del sabato e della domenica, con la chiusura totale del centro storico, sta andando benissimo. Stiamo togliendo un sacco di persone ai centri commerciali per portarle in città”.

Ma quei due gioielli che sono Piazza Cardinale Pappalardo (ex Duca di Genova) e Piazza Manganelli quando li pedonalizzerete?
“è tra i progetti su cui stiamo lavorando, soprattutto l’assessore Trantino è molto determinato. Non voglio dare una data, ma è un nostro obiettivo”.

Una domanda che molti si chiedono: ha intenzione di ricandidarsi?
“Sì. Io la mia scelta l’ho già fatta quando ho deciso di candidarmi per amore della mia città. Ci terrei a portare avanti e vedere concludersi progetti iniziati da questa giunta”.

Tari, lotta agli evasori ma aiuto ai più deboli

Per quanto riguarda la Tari, avete da poco introdotto delle agevolazioni per i cittadini meno abbienti. Di cosa si tratta?
“Abbiamo stanziato oltre quattro milioni di euro di risorse statali da utilizzare per l’emergenza sanitaria, per coloro i quali durante la pandemia hanno perso il lavoro o hanno avuto difficoltà economiche all’interno delle loro aziende. Oltre il 20 per cento dei cittadini catanesi potranno usufruire di un’esenzione parziale o addirittura totale, dimostrando di avere i requisiti richiesti. A Catania le utenze domestiche comportano un importo complessivo di 17 milioni di euro”.

Catania è la città con la tassa più alta d’Italia, secondo il monitoraggio di Cittadinanzattiva. Al tempo stesso, però, è anche quella con una delle percentuali più elevate di evasione. Cosa state facendo per contrastarla?
“Da gennaio 2019 abbiamo avviato un’opera di contrasto all’evasione sia totale che parziale – evasione che si aggira attorno al 50 per cento. L’emergenza sanitaria non ci ha aiutato. Abbiamo iniziato una campagna capillare volta a individuare gli evasori e molti sono stati scoperti, grazie alla riorganizzazione del database del Comune e ai controlli incrociati. Stiamo puntando all’emersione degli evasori totali, quelli che neanche risultavano sul sistema informatizzato”.

C’è il rischio che la Tari, già salatissima, possa crescere ancora?
“Il Comune ha l’onere dell’esportazione dei rifiuti. E, quindi, se la Regione non trova una soluzione circa le discariche, i rifiuti dovremmo esportarli con le navi”.

Turismo post-covid. In che modo avete provato a far ripartire il settore?
“Nel Forum del 2020 dissi che, prima della chiusura a causa del Covid, avevamo fatto appena in tempo a presentare alla Bit (Borsa internazionale del turismo) tre regolamenti (unici e innovativi in Italia) sul turismo congressuale, su quello di gruppo e su quello sportivo nonché, infine, sul turismo scolastico e della terza età. Stanziammo un milione di euro con contributi compresi tra i 3 mila e i 17 mila euro e, in più, una premialità di 2.000 euro per chi si fosse rivolto ad una società di comunicazione, a giornalisti pubblicisti o professionisti, previa presentazione di regolare fattura. Ebbene, i numeri ci hanno dato ragione, la strada era quella giusta. Con il nuovo regolamento i tre rami (turismo congressuale, di gruppo e sportivo e non ultimo il turismo scolastico) ci hanno premiato con prenotazioni fino all’anno prossimo. Poi c’è la tassa di soggiorno, le cifre ci dicono che i dati sul turismo a Catania sono eccezionali: il trimestre luglio-settembre 2021 è stato più proficuo dello stesso trimestre del 2019. Abbiamo superato il dato pre-covid. Anche sulla croceristisca si registra una crescita, ma naturalmente non comparabile ai livelli del 2019. Siamo passati dai 200 mila ai 65 mila passeggeri transitati a Catania nel corso di una crociera”.
Come state cercando di migliorare l’offerta culturale della città?
“Anzitutto con l’esternalizzazione dei siti muserali. Appena avremo la certezza dei tempi per l’apertura del Museo egizio faremo un bando per creare a Catania 70 posti di lavoro qualificati. Stiamo anche prevedendo un percorso per aprire sistematicamente il Palazzo degli Elefanti alle visite”

Sono in programma grandi eventi nel 2022?
“Per quanto riguarda i grandi eventi alla stadio, posso già dire che nel 2022, a Catania, ci saranno quattro concerti che permetteranno di movimentare importanti risorse per la città. Voglio ricordare, per esempio, che con il ricavato della tassa di soggiorno sono stati stanziati 300 mila euro per la realizzazione di sei bambinopoli”.

I dati sui contagi in provincia di Catania sono tra i meno confortanti dell’Isola. La strada non è in discesa, sono ancora numerosi i non vaccinati, gli indecisi, i dubbiosi. Intanto le feste si avvicinano. In tutto questo, come procede la campagna di vaccinazione del centro realizzato presso Palazzo degli Elefanti?
“Devo dire benissimo. E questo, a mio avviso, perché in quel luogo i cittadini si sentono più confortati, al centro della città, in un luogo non ospedalizzato. è forse una questione psicologica. Ben venga. Non è un caso se l’iniziativa è stata prorogata fino al 31 dicembre. I numeri parlano: si conta una media di vaccinazioni che sfiora le 200 al giorno e ciò ha portato me e l’assessore alla Salute, Pippo Arcidiacono, d’intesa con il commissario Covid Pino Liberti, a prorogare il centro vaccinale di Palazzo degli Elefanti fino alla fine dell’anno. La postazione continuerà ad essere aperta al pubblico senza prenotazioni dalle 9 alle 18, non solo ai catanesi ma anche per chi proviene da fuori città. Il giorno delle Vigilie di Natale e Capodanno, il 24 e poi 31 dicembre l’hub resterà attivo dalle 9-14, si prevede solo la chiusura del 25 dicembre. I cittadini troveranno ad accoglierli e a sciogliere qualsiasi loro dubbio i medici dell’Asp 3, assistiti da equipe di informatici e psicologi, per somministrare il siero, nella prima, seconda o terza dose, a seconda delle esigenze. I nostri concittadini – vorrei ribadire – hanno dimostrato di apprezzare il servizio che abbiamo attivato nella sede del municipio, contribuendo a rafforzare il contrasto al virus e la tutela della salute pubblica, per fermare la recrudescenza delle ultime settimane. Ciascuno di noi faccia la propria parte perché si possa tornare quanto prima a una nuova normalità in tutti i settori della nostra vita sociale”.

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