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Rifiuti, lunedì in Sicilia sciopero dei lavoratori dei servizi ambientali

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Rifiuti, lunedì in Sicilia sciopero dei lavoratori dei servizi ambientali

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venerdì 05 Novembre 2021

Lunedì 8 novembre sarà sciopero generale dei servizi ambientali per rivendicare il rinnovo di un contratto scaduto da oltre due anni. Lo sciopero sarà per l’intera giornata

Anche i
lavoratori dei servizi ambientali della Sicilia aderiranno allo sciopero
generale indetto a livello nazionale da  Fp-Cgil,
Fit-Cisl e Uiltrasporti
e ai contestuali sit in che si terranno
davanti le Prefetture dell’Isola lunedì 8 novembre dalle ore 10.

I sindacati puntano
il dito contro le associazioni datoriali (Utilitalia,Cisambiente, Assoambiente
ecc..) “responsabili – dicono – della rottura delle trattative per il rinnovo
del contratto collettivo nazionale di settore”.

Lo sciopero sarà per l’intera giornata di lavoro: riguarderà
tutti i turni di lavoro con inizio nella medesima giornata con presidi unitari
in tutti i territori dalle ore 10 in sit in davanti le Prefetture dell’Isola.

In Sicilia
inoltre spiegano Fp-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti “lo sciopero
dell’8 novembre ha una doppia valenza, da un lato, il rinnovo del contratto
nazionale di settore e dall’altro lato accendere un riflettore sulla condizione
del settore di igiene ambientale in Sicilia che è una eterna emergenza”.

Fra le
principali motivazioni dello sciopero dunque l’atteggiamento delle associazioni
datoriali che “vorrebbero inserire
una serie di condizioni inaccettabili, come ad esempio: estrema flessibilità
sull’organizzazione del lavoro attraverso il sistema degli orari; il
ridimensionamento del sistema delle relazioni industriali per privare i
lavoratori della rappresentanza e della partecipazione all’interno
dell’azienda; la precarizzazione dei rapporti di lavoro soprattutto per
lavoratori part/time; eliminazione totale del limite massimo dei lavoratori part/time
presenti in azienda; legare la parte economica esclusivamente agli indici
inflattivi e alle dinamiche del corrispettivo economico del committente
all’azienda e il mancato riconoscimento delle professionalità dei lavoratori
addetti agli impianti”.  “

L’esatto
contrario di quanto rivendichiamo – precisano  Fp-Cgil, Fit-Cisl e
Uiltrasporti -;
le nostre
proposte sono relative a un c
ontratto nazionale unico e di
filiera, il rafforzamento delle relazioni industriali attraverso un sistema
maggiormente partecipativo dei lavoratori; l’evoluzione delle condizioni di
lavoro per tutelare la salute degli operatori; sviluppo delle norme sul mercato
di lavoro e dei processi di formazione continua; miglioramento in maniera
armonica della classificazione del personale; perfezionamento degli articoli
contrattuali relativi ai lavoratori degli impianti; esigibilità contrattuale
della clausola sociale; accordo economico che non tenga conto solo delle
percentuali inflattive e che sviluppi maggiormente il welfare contrattuale e le
varie indennità”.

“La pandemia
ha evidenziato ancor di più quanto siano indispensabili i lavoratori dei
servizi ambientali, rinnovare e migliorare il contratto è necessario anche in
prospettiva degli investimenti europei legati al miglioramento,
all’ammodernamento e alla realizzazione di nuovi impianti sui rifiuti, previsti
nel Piano nazionale di ripresa e resilienza in un settore strategico come
quello dei rifiuti”. Su quest’ultimo punto, proprio in Sicilia, “siamo
particolarmente preoccupati perché ai ritardi delle SRR si unisce la mancanza
di una cabina di regia Regionale che rischia di far perdere queste importanti
risorse affinché si possa finalmente avere la quantità e la qualità
dell’impiantistica pubblica utile a coprire il fabbisogno regionale”.

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