Rifiuti, M5S, no a impianto biometano a Mazzarà, nel Messinese - QdS

Rifiuti, M5S, no a impianto biometano a Mazzarà, nel Messinese

Rifiuti, M5S, no a impianto biometano a Mazzarà, nel Messinese

venerdì 13 Novembre 2020

Il deputato regionale Giampiero Trizzino (M5s), si oppone alla realizzazione di una serie di impianti per la trasformazione dei rifiuti in biometano a pochi chilometri dalla discarica nel Comune messinese di Mazzarrà Sant’Andrea, indicato un tempo come il posto più verde della Sicilia.
“Le preoccupazioni della comunità – ha detto – sono più che legittime: non solo per l’ennesimo impianto che rischia di compromettere sensibilmente la salute del loro territorio, ma anche e soprattutto per il fatto che la capacità che potrà trattare è talmente eccessiva da superare il reale fabbisogno di tutta la provincia. E mi domando come possa mai conciliarsi un siffatto progetto con la nuova divisione per ambiti provinciali proposta dal presidente della Regione”.

“In altre parole – ha spiegato – se ogni ambito deve coincidere con la provincia, e ogni provincia dev’essere autosufficiente, che senso ha costruire un impianto che tratta più rifiuti di quelli che tutta la provincia produce?”.
Il territorio era già al centro del dibattito per via di una discarica che per molti costituisce già “uno scempio ambientale e un pericolo per la salute degli abitanti”.

Sulla questione è intervenuto anche il sottosegretario al Ministero dell’economia e delle Finanze Alessio Villarosa (M5s).

“Ho da sempre condiviso – ha detto – tutte le preoccupazioni delle comunità colpite da quella bomba ecologica che è la discarica di Mazzarrà e quindi condivido anche l’attuale preoccupazione del sindaco di Furnari sul progetto approvato dalla Srr Messina Provincia. Abbiamo sempre ritenuto importante la riattivazione degli impianti per il trattamento di biogas e del percolato per il sito in quanto fondamentali per la sicurezza di tutta la comunità (costo stimato dalla società circa un milione di euro), possiamo condividere la creazione di un impianto Forsu che tratti solo il verde e l’umido ma riteniamo una scelta folle quella di riportare centomila tonnellate di rifiuti indifferenziati (e la conseguente attivazione di un Tmb) in quel particolare e tartassato sito”.

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