Puntano il dito sulla governance prevista nella riforma: "E'dannosa, non risolve i problemi e ne crea di enormi. Ci sono profili di incostituzionalità, si prevede il trasferimento dalle Srr alle Ada".
“E’ una legge dannosa, non risolve i problemi e ne crea di enormi, va ritirata”. Ricordando che “si tratta del terzo tentativo del governo dopo i due falliti” e che su questo disegno di legge “l’Anac e persino il servizio studi dell’Ars sono critici”, Gianpiero Trizzino (M5s) intravede in questa riforma un collasso del sistema: “Ci sono profili di incostituzionalità, si prevede il trasferimento del personale dalle Srr, società di diritto privato, alle Ada, società di diritto pubblico: e come si sa in una società pubblica si entra per concorso”.
E sull’ipotesi dei termovalorizzatori, il deputato cinquestelle è tranchant: “Musumeci parla di gestione pubblica ma poi vuole fare i termovalorizzatori, quindi in automatico apre ai privati: in quattro anni non è riuscito a fare un buco per la settima vasca a Bellolampo, figuriamoci se riesce a fare un termovalorizzatore”. Claudio Fava punta il dito sulla governance prevista nella riforma: “E’ pessima”. “Si va verso ambiti provinciali, i meno adatti per un percorso di smaltimento dei rifiuti – sostiene – Ma quello che manca da tre anni e 8 mesi è una idea strutturale che modifichi il sistema, significa investire sugli impianti pubblici e togliere la quota di fatturato che in regime di oligopolio è in mano ai privati.
Probabilmente – osserva il deputato – non c’è interesse da parte di Musumeci, per la tenuta del consenso, a intaccare diritti consolidati”. E sottolinea che “proprio questo governo ha concesso proroghe e ampliamenti a discariche private sulle quali pendono inchieste giudiziarie gravi”, mentre sui termovalorizzatori “di cui si parla sottovoce nei corridoi dei palazzi” Fava rileva che “l’unico progetto presentato è quello della famiglia Leonardi, che si torva con le spalle al muro per le inchieste giudiziarie”.
“Siamo molto preoccupati, questo testo sui rifiuti è cervellotico e che non risolve i problemi – afferma il deputato Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd – Cinque anni fa, la Corte dei conti rilevò due questioni: il numero eccessivo di Ato e la necessità che le Srr dovevano essere pubbliche. Ci chiediamo come mai il governo Musumeci non è mai intervenuto per correggere questo sistema. Anzi, sugli Ato si incaponisce prevedendone addirittura nove, mentre la trasformazione delle Srr da private a pubbliche (gli articoli 11, 15 e 17) rientra in una procedura cosi tortuosa che non basteranno 20 anni”.