ACIREALE – L’hinterland catanese è ancora alle prese con la problematica della spazzatura. Nonostante l’emergenza sembrerebbe essere rientrata grazie ad una nota del dipartimento Acqua e rifiuti della Regione Siciliana, a firma del dirigente generale Calogero Foti, che ha permesso di sbloccare i conferimenti presso la discarica di proprietà della Sicula trasporti, la Srr Catania provincia nord si sta attrezzando per spedire i rifiuti oltre lo Stretto. Anche perché la nota regionale ha validità solamente per tre mesi.
“Ho visto la nota che è stata emanata dal direttore Foti – dichiara al Quotidiano di Sicilia il sindaco di Acireale, Stefano Alì – e per 90 giorni ha fatto un’ordinanza a due impianti per accogliere circa 8.000 tonnellate a settimana mentre per 15 giorni per fare accogliere a un terzo 1.500 tonnellate a settimana. Se dovessero essere sufficienti non lo saprei: so che Catania fa 350 tonnellate al giorno ma non ho il dato di tutta la Sicilia orientale. Se lui pensa che questi siano quantitativi sufficienti a scongiurare il problema probabilmente è così. Almeno per 90 giorni”.
Per 90 giorni emergenza rifiuti scongiurata
E dopo questi 90 giorni la Srr Catania provincia nord dovrà farsi trovare preparata con un piano b per il conferimento dei rifiuti indifferenziati che produce. Il piano b pensato sarebbe quello dell’invio dei rifiuti oltre i confini regionali, una soluzione paventata da oltre un anno ma che nessuno ancora ha attuato. “Faremo un bando per l’export dei rifiuti – continua il primo cittadino acese – per riuscire a conferire l’indifferenziato in quanto la Regione ha garantito la copertura degli ulteriori costi”.
La Srr Catania Nord vuole inviare i rifiuti fuori regione
Insomma, la Srr che comprende i comuni dell’hinterland catanese prova a fare quello in cui non è riuscita la Srr Catania area metropolitana, che è stata una delle prime Società di regolamentazione dei rifiuti siciliane a pubblicare il bando per l’export che tuttavia è andato deserto. “Questa gara – spiega il sindaco Alì – è un modo per trovare una soluzione all’emergenza rifiuti più sul medio termine. Sempre sperando che ci siano ditte interessate a eseguire questo servizio”. Nonostante questa sia la strada individuata per la risoluzione dell’emergenza, si sa che non potrà essere sostenuta a lungo.
Per l’invio dei rifiuti la Sicula trasporti parlava di 400 euro a tonnellata
“Questa soluzione non può chiaramente essere sostenibile sul lungo periodo in quanto ha un costo significativo. La Sicula trasporti parlava di 400 euro a tonnellata se avesse dovuto occuparsene lei”. Una spesa troppo onerosa per essere affrontata dalle sempre più vuote casse comunali degli Enti etnei e che quindi dovrà essere coperta con un inevitabile aumento della Tari. A meno che non intervenga in aiuto la Regione.
“Nell’ultima riunione a cui ho partecipato, venerdì scorso, l’assessore regionale e il dirigente del dipartimento Acqua e rifiuti hanno detto che ci sono disponibili 42 milioni di euro. Ci dovrebbero essere quindi i fondi, anche perché c’è pure una delibera di Giunta che li impegna”.

