TAORMINA (ME) – Sarà la partecipata comunale Azienda servizi municipalizzati (Asm) a occuparsi del servizio di raccolta e smistamento dei rifiuti da luglio e fino alla fine dell’anno. A deciderlo è stato il sindaco Cateno De Luca, con un’ordinanza urgente (n. 12 del 28 maggio), ai sensi dell’art. 191 del Dlgs numero 152/2006 per “assicurare lo svolgimento dell’attività di gestione del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti differenziati e indifferenziati, all’interno dell’Aro Taormina, mediante affidamento diretto con la formula in house providing”.
Un provvedimento ritenuto necessario per sopperire all’improvvisa uscita di scena della ditta Tekra, con la quale il Comune ha rescisso il contratto per “gravi inadempienze” e in attesa della preparazione, indizione ed espletamento della nuova procedura di gara, da parte della Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti (Srr) per la provincia di Messina.
Per capire cosa è successo con l’attuale ditta bisogna fare un passo indietro e tornare alla scorsa estate, quando De Luca aveva avanzato nei confronti della Tekra una maxi richiesta di risarcimento danni, per almeno 1 milione di euro l’anno, accompagnata da un esposto all’Autorità giudiziaria. Una decisione che era scaturita dopo aver condotto personalmente una serie di blitz notturni, volti ad accertare il corretto svolgimento del servizio, al seguito dei quali il primo cittadino avrebbe rilevato tutta una serie di mancanze rispetto a quanto stabilito nel contratto: dal mancato o inefficace lavaggio delle strade a una raccolta differenziata ritenuta irregolare e inadempiente (65% contro l’81% previsto dopo 12 mesi). Il tutto documentato da lunghe dirette Facebook, che portarono a un contenzioso tra le parti, con la ditta campana che aveva messo in campo i propri legali per tutelarsi da accuse ritenute “offensive e lesive” nei propri confronti.
Nel frattempo però, Palazzo dei Giurati ha potuto accertare la legittimità di tre contestazioni penali nei confronti della Tekra, condannandola al pagamento di ben 5 milioni e 632 mila euro (la prima di 4,8 milioni, la seconda di 1,2 milioni e la terza di 740 mila euro), che sono già stati trattenuti dal Comune, dal mese di ottobre dello scorso anno sui canoni di appalto. Tutte ragioni che hanno portato appunto, lo scorso febbraio, ad annunciare la rescissione del rapporto tra le parti, dopo tre anni di servizio con la società campana di Angri che era arrivata nella Perla dello Ionio nel 2021, aggiudicataria di un bando da 19 milioni di euro, calcolati su un servizio Rsu che a Taormina pesa circa 3 milioni e mezzo di euro l’anno, di cui 17,2 milioni di euro stimati dal 2022 al 2027, anno in cui sarebbe scaduto l’accordo.
La città del Centauro aveva ritrovato con la Tekra una certa continuità nell’espletamento del servizio, dopo continui cambi e rinvii che lo avevano caratterizzato dal 2014 in poi, a seguito dell’uscita di scena di Messinambiente. Adesso però l’ennesimo colpo di scena, per la gestione di un servizio che ha Taormina sembra non avere proprio la fortuna dalla sua parte.
L’Asm che in città gestisce già – non con poche difficoltà – il servizio idrico e la sua manutenzione, i parcheggi, il trasporto pubblico e la funivia, sarà chiamata quindi nell’arduo compito di espletare la raccolta e lo smistamento dei rifiuti urbani, nel periodo di maggior affluenza turistica dell’anno. L’Amministrazione comunale ha effettuato preventivamente una valutazione sulla congruità economica dell’appalto affidato all’Asm, verificandone la convenienza al fine di non aggravare i costi e per un controllo più diretto del servizio. Lo studio ha confermato infatti la necessità di utilizzare 41 maestranze, che transiteranno dalla Tekra, cui saranno aggiunte quelle di rinforzo estivo che erano già previste. I costi del servizio non dovrebbero subire aumenti.