Passato quasi un anno dall’annuncio dei due impianti ma ad oggi nulla di concreto. A Musumeci il merito di aver portato la differenziata intorno al 50%, ma anche nel 2021 bruciati 200 mln in discarica
PALERMO – Il governo Musumeci non è ancora riuscito a venire a capo dell’emergenza rifiuti. Né tanto meno a trovare una soluzione ambientalmente ed economicamente adeguata. Infatti, mentre la linea politica va contro ogni ampliamento delle discariche, le azioni seguono tutt’altra strada. Esempi concreti sono rappresentati dalla costruzione della settima vasca a Bellolampo (per cui la Regione sta spendendo circa 48 milioni del Patto per il Sud), dall’allargamento delle discariche in contrada Borranea a Trapani (per cui è già stata avviata una gara) e in contrada Salinelle a Sciacca (ancora in fase preliminare) e dall’individuazione dei fondi (circa 29 milioni in totale) per la costruzione di un impianto di smaltimento a Pachino da 300mila metri cubi e per l’ampliamento di 500mila metri cubi della discarica pubblica di Gela.
Per non parlare dell’iter in corso in Commissione Via/Vas per l’ampliamento della discarica della Sicula Trasporti (la più grande della Sicilia che attualmente è satura). Un progetto pensato e iniziato dai fratelli Leonardi prima del loro arresto e portato avanti dagli attuali amministratori giudiziari. Insomma, è chiaro che mentre si parla di termovalorizzatori (bloccati ancora alla fase preliminare del bando di… CONTINUA LA LETTURA. QUESTO CONTENUTO È RISERVATO AGLI ABBONATI