“Il 40% della nostra raccolta differenziata – ha spiegato – è la cosiddetta frazione umida. Mancano almeno trenta, quaranta, cinquanta impianti per trattarla, soprattutto nel centro-sud”. Per Testa sono necessari “quattro, cinque, sei, sette inceneritori tra la Toscana e la Sicilia, che risolverebbero una buona parte di problemi”. “Mancano – ha sottolineato – impianti di riciclaggio e discariche. Sono circa dieci miliardi di investimenti ma non chiediamo un euro allo Stato perchè i soldi ci sono, con imprenditori privati pronti a investire. Mancano le autorizzazioni e la certezza del diritto”.
“L’Europa – ha evidenziato Testa – ha stabilito un obiettivo comune: riciclare il 60% dei rifiuti prodotti, metterne in discarica meno del 10% e il restante va avviato al recupero energetico. In Italia ci sono regioni già allineate con gli obiettivi europei, come Lombardia ed Emilia-Romagna. La Lombardia manda in discarica meno del 5% dei suoi rifiuti, ricicla quasi il 60% e ha una decina di termocombustori. Al lato opposto c’è la Sicilia che fa una raccolta differenziata molto bassa e manda il 70% dei rifiuti in discarica. Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna sono autosufficienti. Le altre, a cominciare da Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia, esportano rifiuti verso il nord e verso l’estero”.
(ITALPRESS).