Incontri nella sala stampa dell’Istituto per ciechi Ardizzone Gioeni. La funzione sociale dello spettacolo dal vivo in tempi della pandemia e le questioni artistiche ed economiche
Delle giornate di riflessione sullo spettacolo dal vivo e sui kolossal teatrali al tempo della pandemia si sono svolte nel week end nella sala stampa dell’Istituto per ciechi Ardizzone Gioeni di Catania, dove in questa settimana(giovedì, venerdì, sabato e domenica prossimi) si c0ncluderanno le repliche de Le allegre comari di Windsor prodotte da Buongiorno Sicilia e Vision Sicily nell’adattamento e per la regia di Giovanni Anfuso.
Assente per ragioni istituzionali l’assessore comunale ai Beni Culturali, Barbara Mirabella, i lavori – moderati dal giornalista Giovanni Iozzia – sono stati aperti da Giampiero Panvini, commissario dell’Ardizzone Gioeni, e hanno toccato vari aspetti della nascita e dello sviluppo di un progetto teatrale.
“Con questo Le allegre comari di Windsor – ha per esempio sottolineato Anfuso – abbiamo potuto sperimentare alcune delle nuove frontiere dello spettacolo dal vivo. Innanzitutto, come già accaduto con altri spettacoli prodotti da Buongiorno Sicilia e Vision Sicily in luoghi straordinari come le Gole dell’Alcantara o le Cave del Gonfalone a Ragusa, valorizzando ed essendo valorizzati da un sito, in questo caso un chiostro neogotico, scenografia naturale per l’azione teatrale”.
“Poi – ha aggiunto – per il riuscitissimo esperimento dell’audiodescrizione con la collaborazione della Stamperia Braille e del Consiglio regionale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti. Grazie al lavoro dell’Onlus CulturAbile, leader in Italia nel settore dell’accessibilità, quel che accadeva sul palcoscenico – azioni, movimenti, costumi, ammiccamenti persino – veniva descritto minuziosamente in cuffia nei momenti dello spettacolo privi di dialogo. Ecco: insieme al linguaggio dei segni per i sordomuti, che ho sperimentato in passato in altri miei lavori, l’audiodescrizione rappresenta per il teatro un importante momento di condivisione con tutti i potenziali fruitori di uno spettacolo. E speriamo che tutti i teatri siciliani possano fruirne presto”.
La situazione è poi stata analizzata sotto un profilo squisitamente economico e organizzativo dal presidente di Buongiorno Sicilia, Simone Trischitta.
“Sono varie le ragioni – ha detto – per cui, per noi produttori, gli spettacoli teatrali dal vivo sono in forte sofferenza. Ma il principale motivo risiede nella pandemia e nella necessità, che abbiamo sempre onorato puntigliosamente, di rendere assolutamente sicura la partecipazione del nostro pubblico. Gli spettatori questo lo hanno capito e ci hanno premiato, anche perché abbiamo cercato di calmierare il prezzo del biglietto: il teatro, oggi più che mai, assolve a una funzione sociale indispensabile”.
“Ecco perché – ha concluso, suscitando gli applausi del pubblico – riteniamo che la politica debba studiare nuove formule per sostenere, tra i produttori, soprattutto coloro i quali hanno cercato di lavorare al meglio, in questo senso”.
“Un fondamentale contributo a questi lavori – ha poi sottolineato Angelo D’Agosta, che in scena interpreta Shakespeare – è stato dato dagli attori della compagnia che ha portato in scena Le allegre comari di Windsor. Un contributo fatto di passione e amore per il teatro”.
“Giovanni Anfuso – ha aggiunto -, nonostante quello tra giovedì 29 luglio fino al primo agosto sia l’ultimo week end di rappresentazioni qui nel chiostro dell’Ardizzone Gioeni, ancora, prima di ogni spettacolo, ci fa mettere a punto qualcosa. Perché questo spettacolo funziona davvero come un orologio. E il pubblico se ne accorge e si diverte, premiandoci con grandi applausi”.