Riflessioni sul Teatro a margine de "Le Comari" - QdS

Riflessioni sul Teatro a margine de “Le Comari”

Riflessioni sul Teatro a margine de “Le Comari”

lunedì 26 Luglio 2021

Incontri nella sala stampa dell’Istituto per ciechi Ardizzone Gioeni. La funzione sociale dello spettacolo dal vivo in tempi della pandemia e le questioni artistiche ed economiche

Delle giornate di riflessione sullo spettacolo dal vivo e sui kolossal teatrali al tempo della pandemia si sono svolte nel week end nella sala stampa dell’Istituto per ciechi Ardizzone Gioeni di Catania, dove in questa settimana(giovedì, venerdì, sabato e domenica prossimi) si c0ncluderanno le repliche de Le allegre comari di Windsor prodotte da Buongiorno Sicilia e Vision Sicily nell’adattamento e per la regia di Giovanni Anfuso.

Assente per ragioni istituzionali l’assessore comunale ai Beni Culturali, Barbara Mirabella, i lavori – moderati dal giornalista Giovanni Iozzia –  sono stati aperti da Giampiero Panvini, commissario dell’Ardizzone Gioeni, e hanno toccato vari aspetti della nascita e dello sviluppo di un progetto teatrale.

“Con questo Le allegre comari di Windsor – ha per esempio sottolineato Anfuso – abbiamo potuto sperimentare alcune delle nuove frontiere dello spettacolo dal vivo. Innanzitutto, come già accaduto con altri spettacoli prodotti da Buongiorno Sicilia e Vision Sicily in luoghi straordinari come le Gole dell’Alcantara o le Cave del Gonfalone a Ragusa, valorizzando ed essendo valorizzati da un sito, in questo caso un chiostro neogotico, scenografia naturale per l’azione teatrale”.

“Poi – ha aggiunto – per il riuscitissimo esperimento dell’audiodescrizione con la collaborazione della Stamperia Braille e del Consiglio regionale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti. Grazie al lavoro dell’Onlus CulturAbile, leader in Italia nel settore dell’accessibilità, quel che accadeva sul palcoscenico – azioni, movimenti, costumi, ammiccamenti persino – veniva descritto minuziosamente in cuffia nei momenti dello spettacolo privi di dialogo. Ecco: insieme al linguaggio dei segni per i sordomuti, che ho sperimentato in passato in altri miei lavori, l’audiodescrizione rappresenta per il teatro un importante momento di condivisione con tutti i potenziali fruitori di uno spettacolo. E speriamo che tutti i teatri siciliani possano fruirne presto”.

La situazione è poi stata analizzata sotto un profilo squisitamente economico e organizzativo dal presidente di Buongiorno Sicilia, Simone Trischitta.

Foto Santo Consoli
D’Agosta e Trischitta, Foto Santo Consoli
D’Agosta e Trischitta, Foto Santo Consoli
Il tavolo dei relatori, Foto Santo Consoli
Il pubblico, Foto Santo Consoli
Il regista Giovanni Anfuso, Foto Santo Consoli
Il giornalista Giovanni Iozzia, moderatore, Foto Santo Consoli

“Sono varie le ragioni – ha detto – per cui, per noi produttori, gli spettacoli teatrali dal vivo sono in forte sofferenza. Ma il principale motivo risiede nella pandemia e nella necessità, che abbiamo sempre onorato puntigliosamente, di rendere assolutamente sicura la partecipazione del nostro pubblico. Gli spettatori questo lo hanno capito e ci hanno premiato, anche perché abbiamo cercato di calmierare il prezzo del biglietto: il teatro, oggi più che mai, assolve a una funzione sociale indispensabile”.

“Ecco perché – ha concluso, suscitando gli applausi del pubblico – riteniamo che la politica debba studiare nuove formule per sostenere, tra i produttori, soprattutto coloro i quali hanno cercato di lavorare al meglio, in questo senso”.

“Un fondamentale contributo a questi lavori – ha poi sottolineato Angelo D’Agosta, che in scena interpreta Shakespeare – è stato dato dagli attori della compagnia che ha portato in scena Le allegre comari di Windsor. Un contributo fatto di passione e amore per il teatro”.

Giovanni Anfuso – ha aggiunto -, nonostante quello tra giovedì 29 luglio fino al primo agosto sia l’ultimo week end di rappresentazioni qui nel chiostro dell’Ardizzone Gioeni, ancora, prima di ogni spettacolo, ci fa mettere a punto qualcosa. Perché questo spettacolo funziona davvero come un orologio. E il pubblico se ne accorge e si diverte, premiandoci con grandi applausi”.

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