Riforma fisco, al vaglio ipotesi interpelli a pagamento - QdS

Riforma fisco, al vaglio ipotesi interpelli a pagamento

Riforma fisco, al vaglio ipotesi interpelli a pagamento

martedì 14 Marzo 2023

All’Agenzia delle Entrate ci si rivolge a causa delle difficoltà interpretative legate ad una normativa confusa. Una scelta che, se confermata, andrebbe contro l’interesse del contribuente

ROMA – Con la prossima legge delega per la riforma fiscale pare che il Governo Meloni voglia prevedere un pagamento in caso di “interpelli” all’Agenzia delle Entrate o, comunque, per alcuni di essi.
Veramente strano, perché tale (eventuale) disposizione sarebbe in assoluta controtendenza con le altre disposizioni della riforma che cominciano a trapelare e che, nel loro complesso, sono volte alla compliance senza trascurare la lotta all’evasione.

Tra le notizie positive si registra la razionalizzazione ed un migliore utilizzo di tutti i dati già in possesso dell’Amministrazione finanziaria, la riduzione degli adempimenti fiscali, l’eliminazione dei “micro tributi” e forme più semplici per l’informazione e l’accesso alle persone anziane o affette da disabilità.

Si prevede pure la revisione dello Statuto dei Diritti del Contribuente, il “potenziamento” dell’istituto dell’autotutela ed una sospensione degli obblighi di “risposta” dei contribuenti in particolari periodi dell’anno come nel mese di agosto e di dicembre.

È prevista pure la “razionalizzazione” degli interpelli al fine di migliorare l’informazione e l’interpretazione delle norme vigenti. Tuttavia, come già detto, alcuni di essi sarebbero subordinati al pagamento di un contributo graduato in base al valore della questione ed al tipo di contribuente.
è questo, quindi, il punto che lascia perplessi, specialmente in considerazione del fatto che se il cittadino si rivolge all’Amministrazione finanziaria per conoscere la sua interpretazione lo fa soltanto a causa delle difficoltà interpretative che l’attuale e confusa normativa contiene e che, spesso, lasciano il contribuente nel dubbio e nel rischio di subire sanzioni senza che lo stesso abbia voluto commettere una infrazione o un’evasione vera e propria.

L’enorme quantità di lavoro interpretativo svolto dell’Agenzia delle Entrate non può che rappresentare un motivo di grande orgoglio per l’Amministrazione Finanziaria la quale spesso supplisce alla poca chiarezza delle norme. Certamente non rappresenta un’attività da limitare, anche ricorrendo al “pagamento” per l’ottenimento di un parere ufficiale.

Comunque, vedremo presto come andrà a finire e, principalmente, se tutte le belle notizie annunciate vedranno veramente la luce in tempi ragionevoli.
La presenza, ai vertici dell’Amministrazione Finanziaria di persone che conoscono molto bene l’Amministrazione Finanziaria per averne fatto parte per moltissimo tempo (come il Vice Ministro Leo ed il Direttore del Dipartimento Finanze del Mef, Spalletta), lasciano ben sperare.

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