Il sindaco Basile vuole lavorare in sinergia con sindacati e imprenditori a un piano strategico che permetta di sfruttare al meglio le potenzialità del territorio
MESSINA – Una piattaforma programmatica per rilanciare Messina. È questo il momento giusto, secondo il nuovo sindaco Federico Basile, dopo l’approvazione della rimodulazione del Piano di riequilibrio finanziario del Comune e la conclusione di quella fase di “salvataggio” della città su cui ha più volte insistito Cateno De Luca da primo cittadino, ribadendo di avere sciolto parecchi nodi su conti e bilanci. “È toccato a me fare il lavoro sporco” aveva anche detto prima delle dimissioni, “chi verrà dopo troverà molte criticità superate e potrà pensare alla crescita della città”.
Federico Basile chiama a raccolta tutte le istituzioni, le forze produttive e sociali
Così, Federico Basile chiama a raccolta tutte le istituzioni, le forze produttive e sociali, per dare l’avvio a una riflessione sulle linee strategiche di sviluppo del territorio per i prossimi cinque anni. Ha al suo fianco gli assessori e la governance delle partecipate, una squadra che De Luca ha tenuto compatta anche nei momenti più complicati quando gli equilibri interni rischiavano di saltare e su cui Basile vuole, allo stesso modo, contare. Basile vuole cambiare la città ma nel segno della continuità amministrativa e ascoltando più soggetti possibile.
“Voglio realizzare una piattaforma per lo sviluppo della città”
“Voglio realizzare una piattaforma per lo sviluppo della città, coinvolgendo tutti coloro che hanno un progetto valido, un’intuizione interessante, una soluzione illuminante – dice il primo cittadino -. Abbiamo già il nostro programma e sappiamo già cosa fare, ma vogliamo ascoltare anche il resto della città per un confronto che possa anche migliorare i nostri obiettivi. Abbiamo l’ambizione di offrire prospettive occupazionali, le partecipate funzionano, e le condizioni attuali sono frutto di un grande lavoro”.
Sindacalisti ed imprenditori hanno risposto all’invito di Basile, ma è solo il primo approccio perché da qui in avanti saranno organizzati tavoli tecnici dove approfondire i vari temi e scegliere le strategie da adottare.
“La vera sfida è capire cosa dobbiamo fare della nostra città nel segno del rilancio economico e dei vari comparti produttivi. Abbiamo tante risorse e altre le avremo – ha detto Basile -. Ascoltiamo forze produttive e sindacali, sociali e istituzionali per dare respiro in una visione ampia, senza guardare agli interessi di singoli ma in una prospettiva d’insieme. Penso a quello che è stato fatto in termini progettuali con la Città del Ragazzo. Quando pedonalizzeremo una parte della città e quando fra un paio di mesi avremo 25 bus elettrici, bisognerà guardare a una visione strategica complessiva. Vogliamo creare condizioni d’investimento per un salto di qualità. Bisogna rimettere in piedi un sistema legato al settore turistico e culturale in grado di creare un indotto continuo, con attrazione quindi di investimenti e di investitori. In questi anni malgrado la pandemia abbiamo lanciato il brand Messina città della musica per i grandi eventi, con finanziamenti per oltre 6 milioni di euro. Messina è una città croceristica ma non solo, deve creare altre circuitazioni”.
Opere e piani d’investimento, nel segno della riqualificazione urbana e del lavoro ai giovani con smart city, transizione digitale, decentramento e turismo, cultura, sport e soprattutto la persona al centro del welfare. Sono i capisaldi del programma dell’Amministrazione Basile che adesso possono essere declinati e arricchiti dal contributo anche delle parti sociali.
“Abbiamo evitato temi come Ponte sullo Stretto e Zona falcata, totalmente inquinata. Il presidente della Regione mi dia i soldi per la bonifica e poi parliamo dell’acquario. Partiamo da temi concreti a medio e a lungo termine”.
L’apertura al dialogo è stata apprezzata dai sindacati che intervenendo hanno già fatto le loro proposte. Il segretario provinciale della Cisl, Antonio Alibrandi ha evidenziato tra l’altro l’importanza del recupero delle aree artigianali dismesse. Ivan Tripodi, segretario generale della Uil, vuole che si affronti il problema della zona industriale di Milazzo, sul piano della salute e dell’occupazione, e poi la mobilità dello Stretto, il porto di Tremestieri, il waterfront. Per Marcella Magistro della segretaria Cgil, bisogna dare opportunità ai giovani, recuperare aree di degrado come il villaggio dei pescatori e l’area del Ringo, sollecita la valorizzazione delle coste e la mappatura delle disabilità.