Rimborsi per i centri antiviolenza, fondi dalla Regione Siciliana

Fondi e rimborsi, la Regione stanzia 3 milioni di euro per i centri antiviolenza: ecco chi li riceverà

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Fondi e rimborsi, la Regione stanzia 3 milioni di euro per i centri antiviolenza: ecco chi li riceverà

Simone Olivelli  |
martedì 10 Settembre 2024

Gli avvisi sono stati pubblicati dall'assessorato regionale alle Politiche sociali

Poco meno di tre milioni di euro da ripartire tra quasi un centinaio di realtà impegnate sul fronte dell’assistenza alle persone che sfuggono da soprusi. Sono queste le risorse che la Regione Siciliana si accinge a erogare in favore dei centri antiviolenza, delle case di accoglienza a indirizzo segreto e delle strutture di ospitalità in emergenza che si trovano nell’isola.

Gli avvisi sono stati pubblicati dall’assessorato regionale alle Politiche sociali. Per chiedere il sostegno economico, i Comuni dovranno presentare le istanze entro il 15 novembre.

Rimborsi per i centri antiviolenza, fondi dalla Regione Siciliana

Più che di un finanziamento per le attività che sono pianificate per il prossimo futuro, si tratterà di un contributo utile a sostenere i costi già affrontati nel recente passato. Nei decreti firmati dalla dirigente generale Maria Letizia Di Liberti, infatti, si specifica che gli enti locali dovranno inviare i giustificativi riguardanti le attività svolte tra i mesi novembre del 2023 e di ottobre di quest’anno.

Nei preamboli dei due provvedimenti per i centri antiviolenza siciliani viene specificato come le ripartizione riguarda il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità e, nello specifico, l’annualità 2022.

I Comuni beneficiari

Per i centri antiviolenza che si trovano iscritti nell’elenco della Regione sarà riservata una somma di 1.141.929 euro. Il fabbisogno massimo per ogni centro è stato quantificato in 40mila euro, “tenuto conto del numero di centri antiviolenza già iscritti o autorizzati all’albo regionale, nel rispetto degli standard strutturali e organizzativi”.

Questo l’elenco dei Comuni in cui si trovano i centri antiviolenza che potranno chiedere il contributo: Agrigento, Favara, Caltanissetta, Acireale, Bronte, Caltagirone, Catania, Piazza Armerina, Capo d’Orlando, Furci Siculo, Gaggi, Messina (due centri), San Piero Patti, Villafranca Tirrena, Sant’Agata di Militello, Bagheria, Casteldaccia, Ficarazzi, Palermo (tre centri), San Giuseppe Jato, Comiso, Ragusa, Vittoria, Avola, Carlentini, Floridia, Lentini, Siracusa (due centri), Calatafimi-Segesta, Trapani.

A disposizione delle case di accoglienza a indirizzo segreto e alle strutture di ospitalità in emergenza ci sono, invece, 1.708.225 euro. Anche in questo caso le risorse serviranno a coprire le spese avute nell’arco di tempo che va da novembre dello scorso anno a ottobre del 2024, mentre è leggermente maggiore il tetto massimo previsto dalla Regione: non 40mila, ma 50mila euro a struttura. I Comuni interessati sono: Agrigento (due strutture), Bivona, Canicattì (due strutture), Menfi, Montevago, Palma di Montechiaro (due strutture), Racalmuto, Santa Margherita Belice (quattro strutture), Caltanissetta, San Cataldo, Aci Sant’Antonio, Bronte, Caltagirone (due strutture), Catania (quattro strutture), Giarre, Ramacca, Vizzini, Centuripe, Enna, Piazza Armerina, Gaggi, Messina, Montagnareale, Patti, Altavilla Milicia (due strutture), Bagheria (tre strutture), Casteldaccia, Palermo (sette strutture), Termini Imerese, Ragusa (tre strutture), Floridia, Francofonte, Melilli, Noto, Calatafimi-Segesta, Marsala, Mazara del Vallo, Salemi, Trapani (due strutture).

Quali spese saranno accettate

Allegati ai decreti sono presenti gli elenchi contenenti le spese dei centri antiviolenza e delle case di accoglienza che la Regione riconoscerà e per le quali potrà essere richiesto il rimborso. Si va dalle spese per l’affitto dei locali all’acquisto di attrezzature e arredi, ma anche le bollette per le utenze di luce, gas e acqua e quelle telefoniche. Centri antiviolenza e strutture protette potranno inoltre ottenere il rimborso per ciò che concerne i costi assicurativi e l’acquisto di materiali di consumo, dalle stampanti agli oggetti di cancelleria. Copertura garantita per le spese amministrative, ma anche per eventuali iniziative di promozione e diffusione delle attività svolte.

Infine, entrambi i decreti prevedono il riconoscimento dei costi per il pagamento del personale, sia che si tratti di dipendenti interni all’ente locale che per professionisti esterni.

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Immagine di repertorio

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