Cosa stabilisce la sentenza in merito
La tassa sulla spazzatura, meglio conosciuta come Tari, ha lo scopo di finanziare i costi di raccolta e lo smaltimento, ma purtroppo sono sempre più frequenti i casi di mancata raccolta dell’immondizia. La conseguenza è che spesso quest’ultima si accumula nelle strade, danneggiando il decoro urbano. Proprio per questa ragione sono gli stessi cittadini che puntualmente chiedono tutela e sanzioni per chi dovrebbe fornire il servizio e, invece, non lo fa, nonostante lo stesso sia finanziato dai cittadini, che in certi casi si ritrovano a pagare somme elevate.
Come richiedere il rimborso Tari
A stabilire il diritto di un cittadino al rimborso di parte della Tari in caso di mancato servizio di raccolta è una sentenza della Corte di Giustizia tributaria di Roma. La stessa ha riconosciuto agli abitanti di un quartiere un rimborso della Tari pari all’80% di quanto versato per non aver ricevuto il servizio pagato con la tassa in questione. Si tratta di una sentenza pronunciata in seguito ad un ricorso presentato dai cittadini di un quartiere di Roma per la gestione dei rifiuti. A causa di disservizi, gli abitanti del quartiere Settebagni avevano chiesto il rimborso della Tari, riferita agli anni 2017 e 2018, con l’appoggio di un’associazione pro bono di avvocati.
Rimborso Tari, chi può richiederlo
Il procedimento per chiedere il rimborso varia da comune a comune, ma avviene sempre previa richiesta dell’interessato e verifica delle autorità. Bisogna quindi essere sempre in possesso della ricevuta di pagamento. In caso di gravi mancanze da parte della città o dell’agenzia che si occupa della raccolta dei rifiuti, per il momento l’unica via è quella dello scontro legale. Bisogna rivolgersi a un legale e raccogliere prove a sostegno della tesi. In questo caso, le foto contenute nell’applicazione utilizzata dagli abitanti del quartiere, sono risultate fondamentali.
Se le ragioni del rimborso sono degli errori, bisogna seguire la procedura prevista dal proprio Comune. Si può trovare sui siti internet dei diversi comuni, oppure chiedere direttamente per via telefonica o di persona agli uffici competenti. Può essere necessario compilare un modulo, oppure presentare un’autodichiarazione.
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