CATANIA – Il delegato del sindaco per la Polizia municipale e la Protezione civile, ma anche la guida dell’Urbanistica sebbene, dopo l’adieu dell’ormai ex vicesindaco Paolo La Greca, sia stato pubblicato un bando per un esperto esterno. Restano ancora numerose le caselle scoperte nella Giunta comunale del sindaco Enrico Trantino: nonostante le rassicurazioni, alcune deleghe non sono state ancora riassegnate, rimanendo in capo al primo cittadino. Una situazione stigmatizzata dalle opposizioni a Palazzo degli Elefanti che parlano di Giunta “depotenziata”. E che, in una nota stampa, denunciano pubblicamente “la mancanza di interlocutori politici”. “Il sindaco – affermano i consiglieri del Movimento 5 Stelle e del Partito democratico – non può continuare ad accentrare tutto su di sé”.
Tante le deleghe ancora da assegnare
Parlano di “grave situazione amministrativa generata dal protrarsi della mancata nomina di assessori titolari di deleghe fondamentali per la città. Il sindaco – tuonano – continua infatti a trattenere su di sé ben cinque deleghe cruciali – Urbanistica, Viabilità, Decentramento, Cultura e Polizia Municipale – con il pretesto di poterle gestire ad interim”.
Secondo gli esponenti delle opposizioni, che hanno affrontato la questione anche in occasione dell’ultima seduta di consiglio, nonostante il primo cittadino abbia più volte sostenuto di poter gestire le deleghe non ancora riassegnate, la città sarebbe “ferma, in attesa di decisioni importanti” e si starebbe verificando “la paralisi amministrativa nei settori della Viabilità e della Polizia Municipale”.
Nulla di tutto questo per il primo cittadino che risponde direttamente alle accuse delle opposizioni, escludendo qualsiasi “disfunzione o inefficienza dell’apparta amministrativo” dovuta alla mancata assegnazione delle deleghe. Che, come ammesso dallo stesso primo cittadino, “pesano” e che, proprio per questo, saranno presto riassegnate. “Tutte queste deleghe obiettivamente pesano, non sono più un ragazzino e ho anche altri impegni a cui adempiere”, afferma Trantino che però respinge le accuse lanciate dalle opposizioni. “La questione – sottolinea il sindaco – sarebbe un problema politico se non vi dessi le risposte che voi mi sollecitate, e mi sembra che la mia presenza, probabilmente inedita in aula, è un segno di grande rispetto per il Consiglio comunale e serva a dare risposte, soprattutto in questo periodo in cui ho un numero di deleghe che spero presto, molto presto, di assegnare agli altri assessori”.
Trantino esclude qualsiasi inefficienza della Giunta
Tante ma non impossibili da gestire, insiste il sindaco. “Mi sembra di dimostrare, comunque – prosegue – che avere queste deleghe significa anche interessarsi compiutamente di quello che succede e cercare di stare sul pezzo quando mi si chiede qualcosa”. Trantino esclude dunque qualsiasi “inefficienza dell’apparato amministrativo – sottolinea – perché stiamo andando avanti con una velocità inconsueta rispetto al passato”.
Le opposizioni chiedono il rimpasto
Rassicurazioni che non basterebbero per i rappresentanti di M5s e Pd che chiedono “un atto di responsabilità immediato – scrivono -: il sindaco deve procedere con urgenza al rimpasto di Giunta, assegnando le deleghe in eccesso a figure assessoriali competenti e motivate. Solo così potrà essere ristabilita la piena funzionalità dell’esecutivo comunale, garantendo il rispetto dovuto all’attività del Consiglio e alle esigenze urgenti della comunità catanese”.
In pole ci sarebbero due rappresentanti di Fratelli d’Italia: il capogruppo dei meloniani a Palazzo degli Elefanti, Daniele Bottino, legato all’area dell’ex presidente della Regione Musumeci e del suo delfino Ruggero Razza, e Luca Sangiorgio, ex consigliere e coordinatore comunale di Fratelli d’Italia Catania.

