Le parole del commissario regionale Cuffaro: "Chi litiga per nome o proprietà, faccia invece come ho fatto io in Sicilia".
“Mi verrebbe da dire che la Dc vera è quella di Renato Grassi, dove sono anch’io, ma preferisco non iscrivermi al coro di chi pontifica e non fa messa. Una vera rinascita della Dc la si potrà ottenere solamente quando la stessa non si considererà un partito privato, come negli ultimi decenni abbiamo assistito”. Lo dichiara il commissario regionale della Dc, Totò Cuffaro.
“Sarebbe meglio se tutti i signori che litigano per la titolarità del nome o della mera proprietà del simbolo, evitassero di arrogarsi il diritto di ‘essere loro la Dc’ e si impegnassero a fare come ho fatto io in Sicilia, con lavoro e sacrificio, presentando le liste, andando per strada a parlare di Democrazia Cristiana tra la gente, offrendo realmente ai cittadini il desiderio e l’opportunità di riaverla”.
Rinascita Dc, Cuffaro: “Sarà solo di chi la vota”
“Abbiamo fatto così in Sicilia in questi ultimi anni, prendendo tanti voti ed eleggendo Deputati Regionali e Consiglieri Comunali. La gente ha ritrovato il nostro simbolo nella scheda elettorale ed è tornata a votare un’idea ed una storia, anche se non abbiamo potuto utilizzare lo Scudo Crociato storico, per non entrare in contenzioso con l’UDC, allora, abbiamo deciso di utilizzare il nuovo simbolo, con la
‘bandiera crociata’ e con la Scritta Democrazia Cristiana.
“Ciò nonostante, siamo riusciti a far rinascere ugualmente la Dc. Penso che la Dc non sarà ne di questa o ne di quell’altra persona, ma di chi l’ha votata, i suoi elettori, loro sono i legittimi proprietari. Finalmente!”, conclude Cuffaro.