L’Unione Nazionale Consumatori ha elaborato i dati Istat sull’inflazione annua di luglio e ha stilato una lista dei rincari più significativi del mese.
Pesano sulle tasche degli italiani il caro vacanze e, ancora una volta, i rincari delle materie prime e degli alimenti.
Il turismo rialza la testa nonostante l’incertezza determinata dalla crisi, dalla guerra e dalla situazione pandemica in costante evoluzione. I voli europei “decollano” al +168,4%, seguiti da quelli intercontinentali (+125,7%). Medaglia di bronzo per l’Energia elettrica del mercato libero (+109,2%), mentre il mercato tutelato rimane fermo in quinta posizione con un +57,3%.
“Il fatto che il rincaro del mercato libero sia quasi il doppio di quello del tutelato, 1,9 volte in più, dimostra
come non ci sia ancora abbastanza concorrenza nel settore dell’energia e come non si possa eliminare il mercato tutelato e il ruolo di Acquirente unico. Per una famiglia vuol dire una stangata media pari a 690 euro su base annua per il libero contro i 362 euro del tutelato, una differenza abissale, da cui si salvano solo i fortunati che avevano sottoscritto lo scorso anno un contratto a prezzi fissi e non hanno subito variazioni contrattuali”. Questo è il commento di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, sul caro energia.
La quarta posizione è occupata dall’olio diverso da quello d’oliva (+65,8%, il principale dei rincari di luglio sul fronte dei prodotti alimentari). Sesta posizione, invece, per il gasolio per riscaldamento (+52,5%) e settima per il gas del mercato tutelato (+43,2%). Seguono Gpl e metano (+38,6%), burro (+32,3%) e, in decima posizione, il gasolio per mezzi di trasporto (+30,9%).
Seguono nella classifica dei rincari registrati a luglio:
Si segnalano anche i rincari per i gelati (+17,8%, ottavo posto tra gli alimenti), il pane confezionato (+16,1%, mentre quello fresco rimane a un +11,1%) e il latte conservato, che con un +16% occupa la decima posizione nella classifica dei cibi.
Non sono solo i voli a subire rincari a luglio. Il primo posto per i rincari sulle vacanze, infatti, è occupato da alberghi e motel (+16,6%). Seguono le pensioni (+9,4%) e i pacchetti vacanza nazionali (+5,7%).
Anche pranzare o cenare fuori non costa poco. Secondo i dati dell’Unione Nazionale dei Consumatori, infatti, si registra a luglio un +5,4% per le pizzerie, un +5,2% per fast food e servizi take away e un +5% per gelaterie e pasticcerie. Concludono la classifica di rincari per le persone in vacanza i ristoranti (+4,8%), i musei (+3,6%) e le manifestazioni sportive e il cinema, che concludono la classifica con un +2,4%.
Immagine di repertorio