Consumo

Olio extravergine d’oliva, i rincari colpiscono e il prezzo rischia di “esplodere”

I rincari – in primis quelli dell’energia – mettono a rischio la produzione di olio extravergine d’oliva Made in Italy, considerato “l’oro verde” della penisola.

A lanciare l’allarme è Confagricoltura, che considera l’aumento dei costi delle materie prime e dei prodotti energetici l’ennesima sciagura che colpisce il settore agricolo e la produzione italiana. Un problema che persiste e si accompagna a quello della siccità e alla crisi generata dalla pandemia (che ha lasciato un’economia disastrata e ancora in fase di ripresa)

“Vista la situazione è necessario attivare delle strategie precise”, sottolinea Walter Placida, presidente della Federazione nazionale olivicola.

Olio d’oliva, produzione a rischio a causa dei rincari

“La produzione, se nell’ultima fase del ciclo produttivo non si verificheranno importanti avversità meteorologiche o fitopatie, ha avuto una diminuzione media del 30%, che ha raggiunto punte anche 40% rispetto allo scorso anno”.

Anche la Sicilia figura tra le aree in difficoltà con la produzione, anche se in misura minore rispetto ad altre regioni. A tal proposito, Placida afferma: “In Puglia e Calabria abbiamo registrato cali di produzione, più lievi in Sicilia, mentre in Toscana la situazione è in leggero recupero. Se il maggiore bacino per l’olio, con il 75% circa della produzione, scende, va da sé che calerà il totale complessivo italiano. Senza parlare dei rincari a catena che hanno investito tutto il comparto, oltre all’esponenziale crescita del prezzo del gasolio e dell’energia elettrica, abbiamo registrato forti aumenti, che inevitabilmente si rifletteranno anche sui consumatori, per le materie prime legate al confezionamento: vetro, banda stagnante, cartone, plastica eccetera. Un esempio fra tutti con questi rincari alla produzione, l’olio extra vergine al consumo non potrà avere un prezzo inferiore a 8,50 euro”.

“Il costo fisso per un quintale di olive nella prossima campagna varierà da 11,02 a 26,91 euro al quintale, a seconda della taglia del frantoio, ai quali occorre sommare il margine del frantoiano. Nei piccoli frantoi, specialmente quelli del nord Italia, si arriverà a un costo di circa 27 euro a quintale di olive, mettendo a rischio la prosecuzione dell’attività di moltissime realtà”.

“La nostra olivicoltura, patrimonio inimitabile, è in pericolo”

Confagricoltura chiede interventi per sostenere la filiera dell’olio extravergine d’oliva Made in Italy. “La nostra olivicoltura – conclude Walter Placida – è un patrimonio inimitabile, ora in pericolo. Siamo primi al mondo per biodiversità, con oltre 500 cultivar che danno vita a oli con profili aromatici unici nel panorama mondiale. Senza contare la cultura, la qualità delle produzioni, la salvaguardia ambientale e paesaggistica, lo sviluppo e la ricerca tecnologica. Bisogna valorizzare le produzioni Made in Italy e rilanciare i consumi, mettendo in piedi velocemente misure capaci di contenere i costi all’origine, calmierando quelli al consumo”.

Immagine di repertorio