Uliveti in crisi in Sicilia per caldo: "Soluzione aumento irrigazione" - QdS

Produzione di olive in crisi in Sicilia per caldo e siccità: “Serve lavorare su irrigazione”

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Produzione di olive in crisi in Sicilia per caldo e siccità: “Serve lavorare su irrigazione”

Roberto Pelos  |
giovedì 15 Settembre 2022

In alcune aree dell'Isola è atteso un calo della produzione pari al 30%. Le risposte alla crisi: "Utile irrigazione di soccorso".

Una produzione a macchia di leopardo con zone come quelle di Catania e Siracusa che potrebbero vedere un calo fino al 30% ed altre che invece registrerebbero un lieve incremento.

Sono le prime stime, possibilmente soggette a cambiamenti, riguardanti la raccolta di olive in Sicilia secondo le previsioni di Unaprol, Consorzio olivicolo italiano, che ha realizzato insieme a Coldiretti un’indagine sul crollo della produzione nazionale di olive con ricadute inevitabili sulla produzione dell’olio.

Sul tema abbiamo intervistato Mario Terrasi, presidente regionale dell’associazione “Oleum” aderente a Coldiretti e consigliere d’amministrazione in Unaprol nazionale ed Elio Menta, presidente regionale di Frantoi oleari associati (Foa).

Ai due rappresentanti abbiamo chiesto: quali sono le motivazioni del calo di produzione, quali le conseguenze per la Sicilia e le imprese siciliane e come affrontare queste problematiche.

“Serve aumentare irrigazione”

“Le motivazioni – afferma Mario Terrasi – sono legate allo scirocco imperversato a maggio durante la fase di fioritura e allegagione, alla siccità di quest’estate e alle alte temperature“.

“Sicuramente – aggiunge – questo calo di produzione, considerando altri fattori come i rincari nelle bollette e nel gasolio, può innescare una crisi nel settore. Speriamo che quest’anno ci sia una resa più alta in olio rispetto all’anno scorso e come già sta accadendo, ci sia un aumento dei prezzi che vada a compensare il calo di produzione”.

“Un modo per affrontare in futuro queste problematiche – dichiara il presidente di “Oleum” – potrebbe consistere nell’aumentare sempre più la percentuale di oliveti irrigati in Sicilia, perché oggi il vero problema sta nel fatto che nella nostra Regione soltanto il 10% degli oliveti viene irrigato, l’altro no e questo fa sì che, durante le annate di caldo e i giorni di scirocco, le piante soffrano e magari i frutticini cadano. Dovremmo inoltre – conclude Mario Terrasi – valorizzare di più il brand Sicilia con l’Igp per avere un valore aggiunto sui prezzi e quindi recuperare sul prezzo di vendita”.

Problemi causati anche da aumento dei prezzi

“I problemi dell’agricoltura – sottolinea Elio Menta – sono dovuti alla siccità e ai cambiamenti climatici che quest’anno hanno iniziato ad infastidire il comparto già dal mese di maggio con temperature altissime come se fosse già estate inoltrata. Con un caldo del genere le piante sono costrette a liberarsi dei frutti per difendersi con conseguente perdita dei prodotti”.

“Il comparto – continua il presidente di Foa – sta subendo le conseguenze dell’aumento del gasolio agricolo, della crisi energetica e del reperimento e dei costi delle materie prime. Con l’aumento dei costi di produzione aumentano anche i prezzi dei prodotti agricoli che a questo punto non si vendono più”.

“Occorre innanzi tutto intervenire sugli uliveti con degli impianti di irrigazione. Anche se per noi l’acqua è un gravissimo problema, un’irrigazione di soccorso per gli uliveti consente di ridurre i cali di produzione, infatti, negli uliveti irrigui il calo produttivo si è avvertito molto meno”, conclude Elio Menta.

Una buona notizia, sia a livello nazionale che regionale, riguarda invece l’export: le esportazioni nel mondo di olio d’oliva italiano sono aumentate, secondo un comunicato di Coldiretti, del 23%.

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