Roma, 19 dic. (askanews) – Più di 300mila tonnellate di grano duro in 3 anni e 20mila ettari di superficie agricola dedicata ogni anno. Sono i numeri dell’accordo di filiera “Grano duro di alta qualità” che è stato rinnovato oggi in Regione per il triennio 2026-28. L’intesa, promossa dalla Regione Emilia-Romagna, coinvolge il Gruppo Barilla, la Società Produttori Sementi e le principali organizzazioni di produttori e consorzi cerealicoli della regione, e punta a creare una filiera tutta emiliano-romagnola per la pasta Barilla.
Il rinnovo del patto è stato sottoscritto oggi a Bologna, alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, dal responsabile acquisti Gruppo Barilla, Luigi Ganazzoli, e dai rappresentanti delle aziende che aderiscono: la Società Produttori Sementi, Op Grandi Colture Italiane, Op Cereali, Consorzio Agrario Terrepadane, Consorzi Agrari d’Italia e Consorzio Agrario di Parma.
Grazie a quest’intesa, che è giunta al ventesimo anno di applicazione, Barilla potrà contare su varietà di grano appositamente selezionate e su un bacino di produzione limitrofo agli stabilimenti, mentre gli agricoltori avranno uno sbocco di mercato e un prezzo di vendita concordato con premialità per la qualità del prodotto.
Il progetto, che ha fatto da apripista a livello nazionale, rappresenta un modello di organizzazione della filiera – dalla coltivazione alla trasformazione in pasta – che ha permesso di creare in Regione un bacino produttivo di eccellenza, competitivo rispetto ai grani di alta qualità di importazione e di offrire alle aziende agricole uno sbocco produttivo economicamente e tecnicamente valido.
L’accordo prevede il conferimento di un quantitativo di 315mila tonnellate nel triennio, per una superficie agricola interessata di circa 20mila ettari ogni anno, pari mediamente a circa un terzo della superficie regionale dedicata alla coltivazione del grano duro.
“In questi vent’anni il progetto ha rappresentato una leva importante per la crescita della coltura del grano duro di qualità in Emilia-Romagna – ha detto l’assessore Mammi – con superfici contrattualizzate triplicate e una superficie complessiva raddoppiata rispetto al 2006. L’intesa si è rivelata uno strumento efficace per favorire un significativo miglioramento organizzativo e la costruzione di una filiera integrata in grado di produrre grano duro di elevata qualità”.

