Una bella canzone dell’indimenticabile e indimenticato Giorgio Gaber era intitolata “Destra-Sinistra”. Si tratta di una satira graffiante, piuttosto lunga, su tutti quelli che continuano a usare i due termini (Destra e Sinistra), attribuendo agli appartenenti dell’uno o dell’altro caratteristiche positive o negative, a seconda del punto di vista.
Ma i partiti e i politici, uomini e le donne, hanno dimenticato la lunga e intelligente filastrocca di Gaber, scritta nel 1994, oppure sono talmente pigri/e da non cercare di capirla e continuano inesorabilmente a usare questi due termini ormai desueti, obsoleti e non più adatti allo scenario politico del ventunesimo secolo.
Solo per inciso vogliamo ricordare che questi due termini furono usati in Francia nell’Assemblée nationale constituante del 1789, ove la borghesia si sedette a destra e i rivoluzionari a sinistra. Nobiltà e clero erano stati depennati.
Quindi, quali possono essere i termini sostitutivi a Destra e Sinistra? Riteniamo che sarebbe più adeguato ai tempi nostri distinguere le parti politiche fra Conservatori e Rinnovatori, perché tali termini avrebbero un senso concreto e operativo. Il Centro non conta più.
I Conservatori sarebbero coloro che intendono mantenere lo status quo, senza però omettere aggiornamenti e attualizzazioni di strutture e situazioni. I Rinnovatori sarebbero gli altri, che intendono cambiare le strutture pubbliche e istituzionali inserendo altre forme totalmente diverse.
Ora, senza entrare nel merito, si può obiettivamente affermare che non tutto ciò che esiste è utile che venga trasformato e, d’altro canto, non tutto il nuovo è meglio del vecchio. Come sempre in medio stat virtus, vale a dire che ci sono strutture stantie che vanno opportunamente modernizzate e adattate ai nuovi bisogni della gente, e innovazioni che sono irrealistiche e che quindi non andrebbero né studiate né realizzate.
Dal che si può desumere facilmente che c’è del buono e del cattivo sia fra i Conservatori che fra i Rinnovatori. Si tratta, anche faticosamente, di prendere il buono ed eliminare il cattivo.
Per entrare nel concreto diciamo che fra i Conservatori, dovrebbero essere inserite innovazioni di sistema, per cui sarebbe importante che si introducesse il principio del merito e dei risultati che lo misurano.
Invece, preferiscono lasciare tutto com’è e non innovare nulla, per paura dei sondaggi, che ormai sono diventati sovrani e comandano le decisioni e le volontà degli stessi.
I Rinnovatori, d’altro canto, vorrebbero cambiare tutto, anche ciò che va e che funziona, con ciò dimostrando grettezza e ignoranza, soprattutto esprimendo il modo di intendere la Cosa pubblica di tipo proprietario.
Da quanto precede si evince che l’una e l’altra parte dovrebbero fare l’esame di coscienza per eliminare i comportamenti illogici e fuori luogo, guardando invece a progetti e realizzazioni messi in atto esclusivamente nell’interesse del Popolo Sovrano.
Conservatori e Rinnovatori dovrebbero essere capaci di imparare a memoria le regole etiche di tutti i tempi, prima delle quali è: “L’interesse generale deve sempre prevalere sull’interesse di qualunque parte”.
In qualsiasi vicenda la prima cosa che ogni valutatore e valutatrice dovrebbe fare è chiedersi se una certa soluzione vada incontro all’interesse di chi: a quello generale o all’altro individuale? Ottenuta la risposta, la decisione diventa quasi automatica, senza possibilità di sbagliare o di fallire. Questo perché non vi possono essere dubbi sulla prevalenza del primo rispetto al secondo.
Se così funzionassero le cose significherebbe che Conservatori e Rinnovatori avrebbero trovato un punto d’incontro nel fare prevalere qualunque iniziativa a favore del Popolo rispetto a qualunque altra iniziativa a beneficio di questa o quella parte sociale o economica.
Il discorso che abbiamo sviluppato non sembri teorico perché è applicabile in ogni azione e in ogni gesto che ognuno di noi compie quotidianamente.

