Imminente tornata di conferimenti di incarichi di vertice nella burocrazia regionale. Nei giorni scorsi, il governo Schifani ha votato la delibera che dà mandato all’assessorato della Funzione pubblica di avviare la procedura di interpello per l’affidamento dei ruoli di dirigente generale in oltre una quindicina di dipartimenti. Al voto della giunta ha fatto seguito l’indomani la pubblicazione dell’avviso pubblico rivolto al personale interno alla Regione. A firmare il provvedimento è stata Carmen Madonia, la dirigente alla guida del dipartimento Funzione pubblica, il cui incarico rientra tra quelli in scadenza nelle prossime settimane.
L’avviso
Per coloro che ritengono di avere i requisiti e ambiscono a prendere in mano il timone dei singoli rami della pubblica amministrazione regionale ci sarà tempo fino alle ore 23.59 del 3 febbraio per esprimere la propria manifestazione d’interesse all’incarico. A fare il passo avanti – sperando poi di essere selezionati dalla politica – potranno essere i dirigenti che appartengono al ruolo unico della Regione Siciliana e che siano in possesso di titolo di laurea, di sette anni di anzianità nella qualifica di dirigente e che abbiano una formazione professionale e culturale nonché capacità e attitudini ritenute adeguate al profilo prescelto. Quest’ultima considerazione sarà legata alla presentazione del curriculum vitae nel quale dovranno emergere le esperienze in attività di coordinamento e direzione in “uffici o strutture della pubblica amministrazione regionale, nazionale e locale, compresi gli enti sottoposti a vigilanza e controllo da parte della Regione”. Non potranno candidarsi i dirigenti che in passato abbiano ricevuto una valutazione negativa come previsto dall’articolo 10 della legge regionale 10 del 2000.
I posti vacanti
L’atto di interpello riguarda gli incarichi di dirigente generale che sono in scadenza il prossimo 14 febbraio. L’elenco è stato riportato nella delibera votata dalla giunta regionale. Si tratta del dipartimento della Protezione civile, della Programmazione, delle Attività produttive, dei Beni culturali, delle Finanze del credito, l’Autorità regionale per l’innovazione tecnologica, della Famiglia, della Funzione pubblica e del personale, delle Autonomie locali, della Formazione, dell’Istruzione, dell’Agricoltura, della Pesca, dello Sviluppo rurale, dell’Ambiente, dell’Urbanistica e infine del Comando del Corpo forestale.
A guidarli, al momento, sono i seguenti dirigenti: Salvo Cocina, Vincenzo Falgares, Carmelo Frittitta, Mario La Rocca, Silvio Cuffaro, Vitalba Vaccaro, Maria Letizia Di Liberti, Carmen Madonia, Salvatore Taormina, Maurizio Pirillo, Giovanna Segreto, Dario Cartabellotta, Alberto Pulizzi, Fulvio Bellomo, Patrizia Valenti, Calogero Beringheli e Giuseppe Battaglia.
Il pantouflage
I futuri dirigenti generali dovranno firmare la clausola riguardante il cosiddetto pantouflage. Conosciuto anche come revolving doors, descrive le norme che il legislatore ha varato nel 2012, per disciplinare i passaggi tra settore pubblico e privato. Nello specifico la norma prevede un periodo entro il quale sia il dipendente pubblico che colui che ha lavorato nel privato non possano cambiare veste operando nello stesso settore per cui si è lavorato in precedenza. “Nell’atto di conferimento dell’incarico dirigenziale – si legge nell’avviso pubblico – è obbligo riportare la clausola ex art. 53, comma 16 ter del d.lgs. 165/2001 (introdotto dalla legge 190/2012), per cui la sottoscrizione del disciplinare obbliga i dipendenti che, negli ultimi tre anni di servizio, hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni a non svolgere, nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto di pubblico impiego, attività lavorativa o professionale presso i soggetti privati destinatari – viene sottolineato – dell’attività della pubblica amministrazione svolta attraverso i medesimi poteri”.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

