La norma rinvia le elezioni di secondo livello dei presidenti e dei consigli dei Liberi consorzi comunali e delle assemblee delle Città metropolitane.
L’assessore regionale alle Autonomie locali e alla funzione pubblica, Andrea Messina, chiarisce quali saranno adesso i prossimi passaggi dopo l’approvazione, da parte dell’Assemblea regionale siciliana, della norma che prevede il rinvio delle elezioni nelle ex Province.
La norma rinvia le elezioni di secondo livello dei presidenti e dei consigli dei Liberi consorzi comunali e delle assemblee delle Città metropolitane. Le consultazioni, precedentemente fissate per il 15 dicembre, sono state spostate al prossimo anno, in una domenica compresa tra il 6 e il 27 aprile.
Rinvio delle elezioni Liberi consorzi ed ex Province in Sicilia
“Il differimento delle elezioni – spiega Messina – fa venir meno il decreto del presidente della Regione con il quale erano state indette le elezioni per il prossimo mese di dicembre. Non appena la norma verrà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana ed entrerà in vigore, il dipartimento delle Autonomie locali provvederà al formale annullamento del procedimento elettorale in corso, ponendo in essere tutti gli atti consequenziali”.
Le reazioni
Il rinvio delle elezioni nei Liberi consorzi comunali ha generato una lunga serie di reazioni da parte di tutta la politica siciliana, in particolare dell’opposizione. “Un’ennesima presa in giro per i cittadini e le istituzioni”, chiosa il capogruppo dem Michele Catanzaro, che ormai vede le elezioni nelle ex Province come “la tela di Penelope del centrodestra: di giorno le indicono, di notte le rinviano”.
Dello stesso avviso il capogruppo del M5S, Antonio De Luca, che parla di “ennesima farsa che va in scena all’Ars”.
Altre questioni aperte
La notizia del rinvio delle elezioni nelle ex Province è arrivata mentre all’Ars si discuteva un altro “tema caldo”: il Ddl Urbanistica. Un disegno di legge che – soprattutto per due articoli, l’1 e l’8 – ha provocato non pochi screzi tra maggioranza e opposizione. E che si aggiunge ai tanti temi che in questi giorni stanno agitando gli animi dei politici in servizio all’Ars, dalla riforma degli enti locali ai tagli in vista del Ddl variazioni di bilancio.
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