Omicidio Lillo Saito, perizia psichiatrica per Angelo Incardona

Gli spari ai genitori e l’omicidio di Lillo Saito in piazza: chiesta perizia per Angelo Incardona

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Gli spari ai genitori e l’omicidio di Lillo Saito in piazza: chiesta perizia per Angelo Incardona

Redazione  |
mercoledì 11 Gennaio 2023

Per il presunto responsabile dell'omicidio di Lillo Saito a Palma di Montechiaro (AG), la difesa ha richiesto una perizia psichiatrica.

Chiesti rinvio a giudizio e perizia psichiatrica per Angelo Incardona, 44enne di Palma di Montechiaro (provincia di Agrigento), accusato di omicidio aggravato ai danni del 66enne Lillo Saito.

L’uomo è accusato anche di lesioni personali e porto in luogo pubblico di pistola con matricola abrasa.

Rinvio a giudizio e perizia psichiatrica per Angelo Incardona

Il pubblico ministero Maria Barbara Grazia Cifalinò ha chiesto il rinvio a giudizio di Incardona, accusato di aver ucciso – a quanto pare per uno sguardo “di troppo” – il 66enne Lillo Saito e di aver ferito, poco prima, anche i propri genitori.

La difesa dell’imputato avrebbe richiesto anche una perizia psichiatrica per l’imputato, con l’intento di comprendere se al momento dell’omicidio a Palma di Montechiaro, avvenuto lo scorso anno, fosse in grado di intendere e di volere.

Stefano Zammuto, giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Agrigento, avrebbe accolto la richiesta. Tra circa una settimana si dovrebbe nominare un perito per procedere all’esame. I familiari della vittima si sono costituiti parte civile nell’ambito del processo a carico di Angelo Incardona.

La ricostruzione dell’omicidio di Lillo Saito

Secondo la prima ricostruzione dei fatti, Incardona avrebbe prima esploso dei colpi contro i genitori ferendoli (per fortuna in maniera lieve) agli arti superiori; poi, si sarebbe diretto in piazza a Palma di Montechiaro e lì avrebbe sparato al 66enne Lillo Saito.

La vittima si trovava all’interno della propria auto, una Chevrolet Captiva quando una raffica di proiettili lo ha raggiunto, non lasciandogli scampo.

Inizialmente si pensava a vecchie faide, perfino all’ombra della mafia. Poi l’idea, sulla base delle evidenze investigative, che il presunto killer abbia agito semplicemente per un presunto sguardo minaccioso ricevuto da parte della vittima. Le dichiarazioni di Incardona risultano ancora confuse e poco chiare agli inquirenti, per questo probabilmente la difesa ha scelto di richiedere la perizia psichiatrica per confermare le condizioni mentali dell’indagato.

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