Scadenze fiscali, il Governo “Impossibile slittare a settembre” - QdS

Scadenze fiscali, il Governo “Impossibile slittare a settembre”

Patrizia Penna

Scadenze fiscali, il Governo “Impossibile slittare a settembre”

martedì 21 Luglio 2020

Spunta intanto la proposta di Ruffini: “Per pagare tasse prelievi mensili autorizzati dai contribuenti”. Il viceministro Misiani: “Bisogna capire che le imposte servono a finanziare i servizi”

ROMA – Contribuenti in difficoltà economica e inferociti. Si infiamma la polemica attorno alla mancata proroga delle scadenze fiscali decisa dal Governo Conte e che rischia di tramutarsi in una “valanga” di adempimenti che “sommandosi pericolosamente, rischiano di causare il tracollo del sistema produttivo e contributivo nazionale, già fortemente provato dalla crisi epidemiologica ed economica in corso”.

L’allarme arriva da Giuseppe Valditara, promotore di ‘Lettera 150’, il think tank che riunisce circa 250 esperti tra accademici, scienziati ed ex magistrati ed a cui si sono aggiunti numerosi professionisti e imprenditori.
“Chiediamo attenzione – prosegue Valditara – al delicato rapporto fra chi produce e chi gestisce gli aspetti amministrativi e tecnici delle aziende italiane. Gli slittamenti in avanti dei saldi delle imposte hanno prodotto accumuli pericolosi che rischiano di affondare irrimediabilmente interi settori strategici del Pil nazionale. Impensabile imporre un tale carico di lavoro nel rigore previsto dagliadempimenti per i commercialisti e le imprese chiamati a compiere i versamenti all’Erario”.

Quello che imprenditori e professionisti chiedono al Governo Conte è una presa di posizione di ragionevolezza “per scongiurare una situazione paradossale in cui c’è in gioco la tenuta economica del Paese, anche in chiave occupazionale oltre che produttiva”, aggiunge l’avvocato Patrizia Polliotto, legale d’impresa e sottoscrittore di ‘Lettera 150.

antonio misianiL’appello lanciato al momento sembra caduto nel vuoto. Antonio Misiani, viceministro all’Economia, ha provato a spiegare la scelta dell’Esecutivo: “Il rinvio a settembre – ha detto – avrebbe aggravato la situazione, ci sono molte scadenze, dobbiamo rimettere ordine e lo faremo con una riforma organica del fisco, il ministero dell’Economia sta approfondendo e speriamo con la Legge di bilancio di dare un cambio”.

Misiani ha definito poi “interessante” la proposta del direttore dell’Agenzia delle Entrate “perché servirebbe a sdrammatizzare il meccanismo del saldo-acconto, c’è la necessita di approfondirla”.

Ernesto Maria Ruffini ha proposto un nuovo sistema fiscale, basato su prelievi mensili, che il contribuente deve solo autorizzare, in modo da ridurre gli adempimenti fiscali di ogni azienda e partita Iva.
“In questo Paese – ha proseguito il viceministro – bisogna anche iniziare a dire che le imposte vanno pagate perché servono a finanziare i servizi essenziali. E non credo che le partite Iva stiano peggio degli altri. Abbiamo già concesso rinvii, aiuti e sgravi, dunque presentarci come arcigni nemici dei contribuenti è una caricatura. Ed è chiaramente strumentale da parte delle opposizioni”.

L’idea del Governo è quella di partire da tre punti: superare il meccanismo saldo-acconto in favore di pagamenti mensili, introdurre la precompilata Iva ed estendere la tassazione per cassa alle piccole imprese. Dobbiamo dire addio al meccanismo che trasforma nel giudizio universale la data delle scadenze fiscali. Lasciamo perdere le polemiche e gli inviti irresponsabili alla disobbedienza fiscale e iniziamo a discutere una riforma strutturale che semplifichi veramente la vita delle partite Iva”.

Misiani ha concluso: “Il Governo ha fatto parecchi interventi a favore delle piccole e medie imprese, e con lo scostamento di bilancio che chiederemo nei prossimi giorni chiederemo di allungare le scadenze di settembre”.
Le spiegazioni di Misiani non soddisfano Italia Viva che, attraverso il senatore siciliano Davide Faraone, ha promesso “ che darà battaglia” se il Consiglio dei ministri, non interverrà subito.

Scatenate anche le opposizioni. Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera ha parlato di obblighi “assurdi”. “Milioni di contribuenti – scrive in una nota – sono chiamati ad adempiere ad un obbligo assurdo, dopo tre mesi di lockdown, aiuti insufficienti e parziali ed un’economia che stenta a ripartire. È bene che gli italiani sappiano che un’altra scelta era possibile e che Forza Italia, insieme a tutto il centro-destra, si è battuta per un rinvio al 2021 di tutte le scadenze fiscali. Il fatto che perfino esponenti di due partiti di governo (dal Movimento 5 Stelle a Italia Viva) abbiano sostenuto, seppur tardivamente, l’opportunità di un rinvio, ci conferma – oltre alla loro scarsa coerenza – che questo è il Tax Day di Conte. Ma il futuro dell’Italia non si decide solo in Europa: con misure come questa si uccide in culla la ripresa”.

Twitter: @PatriziaPenna

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