I lavori di ristrutturazione dell’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte riprenderanno a breve. A darne notizia è stato il sindaco Pino Firrarello, che ha incontrato il personale medico per rassicurarlo sul futuro della struttura. “A giorni riprenderanno i lavori fermi da troppo tempo – ha dichiarato – e il direttore generale dell’Asp, Giuseppe Laganga Senzio, mi ha assicurato che, appena pronta la proposta per l’inserimento dell’ospedale nella nuova rete ospedaliera, verrà a Bronte per discuterla con noi”.
Presenti all’incontro anche il presidente del Consiglio comunale Aldo Catania, gli assessori Maria De Luca e Giuseppe Di Mulo, i consiglieri comunali Ernesto Di Francesco e Giuseppe Ruffino, e il direttore sanitario dell’ospedale, dott. Salvo Pillera, affiancato dai primari e dai rappresentanti delle Unità operative.
Il ringraziamento ai medici: “Sono vivo grazie a voi”
Firrarello, visibilmente commosso, ha voluto anche esprimere la propria gratitudine al personale sanitario che lo ha assistito durante un recente ricovero: “Tra il 3 e 4 aprile ho pensato di non farcela. Sono felice di essere stato ricoverato qui. Sono vivo grazie a voi”. Il sindaco ha sottolineato come l’ospedale continui a resistere solo grazie all’impegno quotidiano del personale medico e non, nonostante negli anni la struttura abbia subito un “ingiustificato accanimento”.
Un presidio fondamentale per il territorio
Durante l’incontro, è stato anche evidenziato il ruolo cruciale dell’ospedale di Bronte per la salute del territorio. Il dott. Pillera, portando i saluti del direttore generale Laganga Senzio, ha ricordato: “In un anno abbiamo effettuato 150 interventi in urgenza. Alcuni pazienti non avrebbero avuto il tempo di arrivare a Catania”.
Il sindaco ha infine ribadito la volontà politica di rilanciare la struttura e ha espresso fiducia nell’operato delle istituzioni regionali, citando l’assessore alla Sanità Daniela Faraoni e il dirigente Salvatore Iacolino: “Conoscono il territorio e sanno che questo ospedale era un tempo un fiore all’occhiello. Dobbiamo riportarlo a quel livello”.

