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Riscaldamento, ecco quando si potranno accendere i termosifoni: date e orari

Riscaldamento, ecco quando si potranno accendere i termosifoni: date e orari
Termosifoni, Imagoeconomica

Dopo l’emergenza del 2022 (la riduzione dei giorni e delle ore dell’accensione dei riscaldamenti), è tornata in vigore la vecchia normativa del DPR 74/2013.

Arriva il freddo e le prime piogge autunnali che hanno rinfrescato e abbassato le temperature da nord a sud dell’Italia. In molti si sono domandati quando avverrà l’accensione dei riscaldamenti nelle proprie case o nei propri condomini. L’accensione ha un proprio calendario. Dopo l’emergenza del 2022 (la riduzione dei giorni e delle ore dell’accensione dei riscaldamenti), è tornata in vigore la vecchia normativa del DPR 74/2013. Ma a chi spetta la decisione di accensione dei termosifoni?

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Decisione che spetta ai Comuni e le zone

L’accensione è decisa da ogni singolo Comune italiano, che deve stabilire una data precisa. Possono essere date delle deroghe con dei presupposti particolari per giustificare un ipotetico cambiamento. Ci sono casi che le temperature possono mantenersi più tiepide a lungo e il sindaco può decidere di posticipare la data di accensione. I Comuni possono anche modificare la temperatura massima consentita. Ci sono diverse zone in cui si potranno accendere i termosifoni. Ecco quali sono:

  • Zona A: comprende le isole di Lampedusa e Linosa e il comune di Porto Empedocle, prevede l’accensione dei termosifoni dal 1° dicembre al 15 marzo per 6 ore al giorno.
  • Zona B: sono incluse 6 province siciliane Agrigento, Catania, Messina, Palermo, Siracusa e Trapani e 2 calabresi come Reggio Calabria e Crotone, prevista la data di accensione dal 1° dicembre, per un massimo di 8 ore giornaliere, con spegnimento fissato al 31 marzo
  • Zona C: sono compresi i territori di Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto, con i termosifoni potranno essere accesi dal 15 novembre fino al 31 marzo per un massimo di 10 ore giornaliere
  • Zona D: comprende le province di Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia, Viterbo. Qui i termosifoni potranno essere accesi a partire dal 1° novembre, per 12 ore al giorno, con spegnimento stabilito al 15 aprile
  • Zona E: riguarda le province di Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona, Vicenza. Qui è possibile accendere i riscaldamenti dal 15 ottobre, per 14 ore al giorno, fino al 15 aprile.
  • Zona F: comprende alcuni comuni della Provincia di Bologna: Lizzano in Belvedere, Porretta Terme e Granaglione, Castel d’Aiano, Loiano, Monghidoro. Provincia di Modena: Frassinoro; Pievepelago; Fiumalbo; Riolunato; Montefiorino, Palagano, Lama Mocogno, Montecreto, Sestola e Fanano. Provincia di Reggio Emilia: Reggio Emilia: Ramiseto; Collagna; Busana; Ligonchio; Villa Minozzo, Toano; Castelnovo ne’ Monti e Vetto. Provincia di Parma: Corniglio; Monchio; Palanzano; Albareto; Borgotaro; Compiano; Bedonia e Tornolo. Provincia di Piacenza: Zerba, Cerignale, Ottone e Ferriere. Provincia di Forlì-Cesena: il comune di Verghereto.

Limitazioni ed eccezioni

la temperatura massima consentita la legge italiana stabilisce un limite di 20°C (con una tolleranza di 2 gradi in più o in meno). Superare questa soglia potrebbe comportare sanzioni. I riscaldamenti possono essere accesi solo dopo le 5 del mattino e devono essere spenti entro le 23.00. Ma ci sono delle eccezioni per:

  • Ospedali
  • Cliniche private
  • Residenze assistenziali
  • Uffici diplomatici
  • Enti internazionali
  • Istituti dell’infanzia e asili nido
  • Saune
  • Centri natatori
  • Fabbricati per attività produttive o artigiane