Per riscatto della laurea s’intende un metodo per conteggiare gli anni di studio universitario come anni lavorativi ai fini pensionistici. Per il 2024 ha subito un incremento notevole: l’opzione a prezzo fisso vedrà infatti un aumento da circa 5.776 euro a quasi 6.100 euro all’anno. A stabilirlo una circolare Inps diffusa lo scorso 7 febbraio, che ha innalzato il minimale contributivo di artigiani e commercianti su cui si calcola il contributo annuale del riscatto agevolato.
L’incremento è dovuto all’inflazione, che ha influenzato non solo le pensioni ma anche il reddito minimo imponibile, parametro fondamentale per il calcolo del costo del riscatto. L’aumento si baserà sul livello medio dei prezzi dello scorso anno, con la crescita fissata dall’Istat al 5,7% (il riflesso sul riscatto sarà di poco più basso), dopo che nel 2023 c’era già stato un balzo del 7,8%
Il riscatto cosiddetto “light” è una delle due opzioni offerte dall’Inps, quella a prezzo fisso, mentre con l’altra, l’ordinaria, il costo sale o scende a seconda del proprio reddito nei dodici mesi precedenti alla domanda. Il servizio si rivolge a chi ha conseguito il diploma di laurea o un titolo equiparato. Questa possibilità è estesa anche ai soggetti inoccupati che non risultino essere stati mai iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza e che non abbiano iniziato l’attività lavorativa in Italia o all’estero L’Inps ha inoltre introdotto la possibilità di trasferire gratuitamente il montante contributivo generato con il riscatto della laurea, anche per i giovani senza lavoro, una volta iscritti a una gestione previdenziale dell’ente pensionistico
Come spiega il sito dell’Inps, si possono riscattare: i diplomi universitari, i cui corsi non siano stati di durata inferiore a due e superiore a tre anni; i diplomi di laurea i cui corsi non siano stati di durata inferiore a quattro e superiore a sei anni; i diplomi di specializzazione conseguiti successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni A questi si aggiungono i dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge; i titoli accademici introdotti dal decreto 3 novembre 1999, n. 509 ovvero Laurea (L), al termine di un corso di durata triennale e Laurea Specialistica (LS), al termine di un corso di durata biennale propedeutico alla laurea
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