Risoluzione Onu 79 sì, 114 astensioni - QdS

Risoluzione Onu 79 sì, 114 astensioni

Risoluzione Onu 79 sì, 114 astensioni

mercoledì 12 Febbraio 2025

Ma nessuno lo ha comunicato

Grande clamore sulla stampa italiana ha suscitato la risoluzione dell’Onu, firmata da 79 membri e avente per oggetto una sorta di riprovazione nei confronti del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il quale ha chiesto di aprire un’indagine sulla Corte penale internazionale (Cpi) per l’emissione di alcune sanzioni, fra cui l’ordine di cattura nei confronti di diversi personaggi.
Nel nostro Paese ha suscitato ancora più clamore il fatto che la presidente Giorgia Meloni, a nome dell’Italia, non abbia firmato la richiamata risoluzione Onu.

Questo non è stato un caso isolato perché ben 114 Paesi aderenti all’Onu, Italia compresa, non hanno firmato. Tradotto, significa che la maggioranza dei Paesi aderenti all’Onu non ha ritenuto di condividere tale risoluzione.
La stranezza del caso che vi proponiamo è che quasi nessun organo di stampa, di qualunque forma, ha rilevato appunto che la maggioranza dei Paesi dell’Onu non aveva approvato la risoluzione contro Trump.

Dobbiamo anche mettere in evidenza che la Corte penale internazionale, istituita da 123 Paesi, non comprende tra i fondatori gli Stati Uniti, la Russia, la Cina e altri, per cui l’azione di quella Corte non ha alcuna efficacia per i Paesi estranei al suo raggio d’azione.

Le circostanze che vi stiamo elencando, però, non essendo state riportate, come prima si scriveva, dai mezzi di informazione, hanno indotto i/le cittadini/e italiani/e a capire che Trump era contro la Cpi e che la Meloni, di fatto, si era associata a Trump in un’azione disdicevole.

Ovviamente non entriamo nel merito della diatriba tra il Governo italiano e i magistrati italiani, né della diatriba con i magistrati europei, perché tutta la vicenda è stata condotta male dalla Cpi, dai ministri e dallo stesso Governo, il quale doveva in modo semplice comunicare che l’espulsione del criminale Osama Almasri Njeem era stata decisa per la sicurezza nazionale. Punto.
Ma molta gente non ha le idee chiare e quindi va avanti a braccio creando molto spesso pasticci. E per rimediare agli stessi crea ulteriori pasticci.
Trump è quello che è, ognuno lo valuti come ritiene meglio, ma resta il fatto che egli sia un visionario, nel male o nel bene.

Sembra una boutade la sua comunicazione che vorrebbe comprarsi Gaza per farla diventare la Riviera del Mediterraneo, ma potrebbe essere un’idea risolutiva per il popolo palestinese, in quanto non c’è dubbio che ricostruire quel meraviglioso territorio – ormai raso al suolo dalle bombe israeliane e americane – lo farebbe diventare un cantiere di palazzi, strade, fognature e tutto ciò che serve per viverci e di fatto metterebbe al lavoro nei cantieri una parte cospicua della popolazione palestinese, che oggi vive in uno stato miserevole.

Chi finanzierebbe tutte queste opere di ricostruzione per le quali ci possono volere più di cento miliardi? La risposta è facile: tutto il mondo andrebbe a investire in Palestina, basterebbe che l’economia occidentale, insieme al Polo arabo, mettesse a disposizione le risorse prima indicate, che poi sarebbero almeno in parte restituite una volta avviata la macchina economica.

Non deportare il popolo palestinese in altre parti dell’Asia minore. Dobbiamo sottolineare però che questa idea di deportazione è dello stesso Trump, ma formulata precedentemente all’ultima, cioé quella di creare la Riviera del Mediterraneo.
Ovviamente sorge la domanda: una volta acquistato quel territorio, quali libertà resteranno al popolo palestinese?

Tornando a bomba alla risoluzione dell’Onu, questa istituzione continua a dimostrare ogni giorno la sua inutilità, perché ricordiamo che esiste il Consiglio di Sicurezza – composto da Usa, Gran Bretagna, Russia, Francia e Cina – che ha diritto di veto individuale, per cui questi Paesi sono in condizione di fermare qualunque iniziativa. Senza la riformulazione di tale sistema, l’Onu continuerà a parlare senza strumenti effettivi di intervento.

Per ultimo, c’è in ballo la soluzione della guerra russo-ucraina. Sembra ormai scontata la soluzione Corea di cui più volte vi abbiamo indicato le grandi linee.

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017