Quali sono le difficoltà che il settore agricolo sta affrontando in provincia di Catania a causa della pandemia? E in che modo il comparto sta reagendo alla crisi economica innescata da quella sanitaria? A queste domande risponde Andrea Passanisi, presidente provinciale di Coldiretti, che al QdS spiega come “l’agricoltura non si sia mai fermata nonostante l’emergenza Covid”.
“Stiamo comunque attraversando una seconda ondata – sottolinea – diversa da quella dello scorso lockdown. Sicuramente allo stato attuale da parte della clientela c’è maggiore etica e buon senso nel fare la spesa e si sta evidenziando un aumento del flusso nei mercati virtuosi – spiega Andrea Passanisi -. Ad esempio nei mercati di Campagna Amica registriamo un incremento, ciò significa che c’è più attaccamento alla terra e a ciò che produce e maggiore attenzione per i prodotti a chilometro zero. Tutto questo evidenzia che siamo sulla strada giusta”.
“D’altra parte riscontriamo criticità soprattutto per le aziende virtuose – prosegue Passanisi – che negli anni precedenti avevano destinato parte del commerciale sul settore Horeca (Hotel, ristoranti, catering e nel quale rientrano tra gli altri bar e pizzerie)”.
Come sottolinea il presidente di Coldiretti del capoluogo etneo, “c’è un effetto a cascata perché a causa della circostanza Covid e per le restrizioni attinenti a questo comparto, ci troviamo davanti ad un calo nelle ordinazioni”.
Per sostenere chi ha subito maggiori danni si è attivato un circuito di solidarietà tra imprese, ma questo nel lungo periodo non può essere sufficiente. “Occorre – continua Passanisi – rafforzare il settore commerciale all’ingrosso con la vendita diretta sia attraverso i mercati virtuosi che mediante i mercati tradizionali; si cerca di potenziare i rapporti con le grandi distribuzioni organizzate che prediligono il prodotto italiano e il made in Sicily. Un altro passo avanti è quello di intensificare i rapporti con l’estero anche se vive le stesse criticità. è forte la richiesta oltreconfine su determinati comparti del settore agricolo e per particolari biodiversità. Si tratta sicuramente di un’importante soluzione”.
Alternative di rilievo sono anche le piattaforme online, che ultimamente hanno fatto passi da gigante. “Quella dell’e-commerce è indubbiamente una prospettiva importante, – evidenzia – ma è anche un ambito che va conosciuto bene in tutte le sue sfaccettature: occorre conoscere il mercato e il suo meccanismo, bisogna comprendere i costi, conoscere le quotazioni; sembra banale, ma già acquisire un cliente online comporta dei costi. Serve domandarsi in che modo dobbiamo offrire i nostri prodotti. Nel web è fondamentale raccontare la nostra quotidianità, i nostri sforzi, il territorio, far toccare virtualmente con mano il prodotto al cliente del nord o estero. L’e-commerce ha senso non solo quando il prodotto viene valorizzato ma anche quando viene riconosciuto un determinato prezzo. E comunque anche il mercato online presenta le sue criticità che sono di tipo organizzativo e in termini economici; gestire logistica e clientela ha i suoi costi, per cui anche il web costituisce una valida alternativa ma, ripeto, è un ambito che necessita di conoscenza a tutto tondo”.
“Fatto sta – conclude il presidente provinciale di Coldiretti – che il comparto online sta crescendo tantissimo e, dato importante, abbiamo nel 2020 un aumento del 14% di imprese condotte dai giovani a livello nazionale, che testimonia la grande soddisfazione per le nuove generazioni nell’aprire un’azienda agricola, forse anche in questo caso in concomitanza con le problematiche legate all’emergenza Covid”.