Roma, 12 dic. (askanews) – “Atto miope e inaccettabile” il ritiro dell’emendamento Gelmetti sulla liceità del fiore di canapa industriale a basso livello di THC. A dirlo è il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, facendo subito appello al Governo perché convochi con urgenza un tavolo di filiera. “Non verrà così discusso, in occasione della legge di Bilancio, un testo chiaro e pragmatico, che avrebbe ristabilito finalmente un quadro normativo certo sulla piena legalità della commercializzazione del fiore di canapa, privo di efficacia drogante”, spiega Fini.
“È un’occasione persa per il Paese e per un comparto agricolo strategico” commenta Fini, sottolineando come aver eliminato una proposta ben costruita, firmata da un esponente della maggioranza e del partito della Premier, privi il Parlamento della possibilità di aprire un dibattito serio e risolutivo su una filiera che genera valore, occupazione e sviluppo nelle aree rurali.
L’attuale decreto Sicurezza – ricorda Cia – equipara il fiore di canapa a basso THC alle sostanze stupefacenti, vietandone importazione, cessione, lavorazione, distribuzione e vendita. Un impianto normativo distonico e non allineato, tra l’altro, al quadro europeo, che sta già colpendo duramente un settore da oltre 3mila imprese e più di 20mila posti di lavoro.
Dopo la legge 242/2015, il comparto era cresciuto in modo esponenziale, proprio grazie alla spinta del fiore di canapa industriale. “L’intervento restrittivo del Governo ha, invece, costretto molti operatori ad abbandonare, altri a sostenere processi lunghi e costosi, mentre un numero crescente di produttori ha scelto la via dell’estero”.
Intanto, le sentenze continuano a riconoscere la piena liceità del fiore di canapa a basso THC e lo stesso Consiglio di Stato ha rimesso la questione alla Corte di giustizia europea, mentre si attende anche un pronunciamento della Corte costituzionale. “C’è piena fiducia nelle istituzioni nazionali e Ue, chiamate ancora una volta a fare chiarezza definitiva sulla questione, ma va riaperto subito il confronto con il Governo – sollecita Fini – anche tramite la convocazione immediata del tavolo di filiera della canapa, istituito presso il Masaf ma mai attivato, indispensabile per costruire un percorso condiviso e dare stabilità a un comparto che può offrire opportunità economiche e ambientali decisive per l’agricoltura italiana”.

