Esperti del settore hanno incontrato gli studenti dell’Istituto catanese per confrontarsi sulle opportunità di carriera
CATANIA – Nei giorni scorsi l’Istituto di istruzione superiore De Felice-Giuffrida-Olivetti ha organizzato la terza edizione di “De Felice Meets Wine Makers”, appuntamento annuale dedicato all’enoturismo. Il tema del 2024 è stato “Il boom dell’enoturismo: carriere e opportunità per i giovani”.
Al convegno, che si è svolto nell’Aula Magna della scuola, in piazza Roma, hanno partecipato esperti del settore, docenti universitari e giovani produttori di vino che hanno vinto la propria scommessa imprenditoriale in Sicilia. Tra i relatori dell’appuntamento, moderato dal giornalista Antonio Iacona, erano presenti la presidente dell’Istituto Anna De Francesco, la docente dell’Università degli Studi di Catania Agata Matarazzo insieme a Marika Mannino, direttrice delle “Strade del Vino e Sapori dell’Etna”, Maria Ausilia Borzì delle Cantine Serafica, il delegato Onav (Organizzazione nazionale assaggiatori vino) Catania Danilo Trapanotto, il produttore dell’azienda Cantine Rachele, Rosario Raciti e Pucci Giuffrida, dell’azienda Al-Cantàra, tra l’altro ex studente dell’Istituto.
“Il mercato del lavoro – ha spiegato ai tanti studenti presenti Marika Mannino – è aperto. Il consiglio che mi sento di dare ai giovani è di avere idee chiare e decidere. Sarebbe bello che i ragazzi rimanessero in Sicilia. Io sono una di quelle persone che è andata via ed è tornata dopo 21 anni. Se vi va di partire, andate, altrimenti qui il lavoro c’è”.
“Sono nata in una famiglia – ha affermato Maria Ausilia Borzì – che racconta da quattro generazioni questo territorio. Produrre vino od olio, oggi, vuol dire far toccare con mano quello che è il nostro territorio. Sta a noi, produttori attenti al settore, mostrare questa impronta unica a chi viene a trovarci. L’esperienza enoturistica è un’esperienza che in questa fase, di fronte a un turismo territoriale, fatto di esperienze genuine, permette di far conoscere al visitatore questa realtà”.
“La mia avventura – ha raccontato Rosario Raciti – è iniziata nel 2013, quando a 26 anni ho creato questo vigneto. Per i giovani ci sono tante opportunità in Sicilia, perché ciò che si trova all’interno della bottiglia non è solo vino, ma tutto il lavoro che parte dalla nascita della pianta, dalla trasformazione del frutto fino alla commercializzazione. Non è facile pensare in grande, ma io l’ho fatto”.
La determinazione è una delle chiavi principali
La determinazione, dunque, è una delle chiavi principali per riuscire a realizzare il proprio progetto: “Mi sono posto un obiettivo forse irraggiungibile. Non è stato facile ottenere la prima etichetta, ma abbiamo ancora molta strada da fare. La nostra terra è un continente: abbiamo l’Etna, il mare, e quello che produciamo attira persone. Un messaggio che mi sento di dare, ora che siete sui banchi di scuola, è di avere passione e impegnarvi a realizzarla. L’America cercata dai nostri bisnonni non si trova più da nessuna parte; la nostra America è qui”.
“L’Università – ha evidenziato la professoressa Matarazzo – è presente perché c’è continuità e dialogo con questa scuola. La sostenibilità è vista a livello sociale ed etico. Uscire da qui preparati, sapendo cosa vuol dire impresa e start-up, è certamente un inizio, ma c’è ancora necessità di formarsi. Il territorio ha bisogno di competenze che almeno una laurea triennale può fornire. Turismo e turismo sostenibile hanno una vena imprenditoriale importante. Il dipartimento di Economia e Impresa offre periodi di stage e, inoltre, si sta sviluppando un nuovo corso di laurea a Ragusa in Management delle imprese ed Economia sostenibile”.
Soddisfatto per questo incontro con i giovani anche Danilo Trapanotto: “Portare Onav ai ragazzi vuol dire far conoscere al prossimo futuro ai futuri lavoratori, la realtà imprenditoriale enoica del posto. Come Onav abbiamo il compito di far conoscere il più possibile la qualità del prodotto Etna, Cerasuolo e della nostra provincia. I ragazzi non ancora contezza di quello che si sta realizzando nel nostro territorio, per questo abbiamo il compito di ampliare la conoscenza sul mondo enoico siciliano”.
Connettere il mondo della scuola a quello del lavoro
A cadenza quasi mensile l’Istituto De Felice-Giuffrida-Olivetti di Catania organizza eventi tematici per prolungare la possibilità di formazione degli studenti e approfondire questioni specifiche legate ai percorsi didattici. Un modo efficiente per connettere il mondo della scuola a quello del lavoro. “Ho sempre creduto – ha spiegato la dirigente dell’istituto, Anna De Francesco – nell’idea del dirigente che si inseriva nel territorio, e valutandolo, dava ai propri alunni una chiave di lettura della loro casa. Così sarebbe nata la voglia di sviluppare tutte le potenzialità del territorio. La Sicilia, del resto, è una terra bellissima, di cultura, di cultura enogastronomica, di cultura paesaggistica. Viviamo una realtà variegata, con un’enorme offerta di cibo di qualità”.
La mission didattica del De Felice-Giuffrida-Olivetti di Catania appare dunque più che mai chiara e proiettata al futuro, come si evince anche dalle parole della preside De Francesco: “Il Collegio dei docenti ha voluto dare la giusta direzione alla formazione, analizzando il contesto per offrirlo ai ragazzi, fornendo delle chiavi di lettura concrete”.